Oggi vogliamo raccontarvi la storia di un architetto tra i maggiori interpreti dello stile noto come “Irrazionalismo italiano”.
Tale era il suo impegno in tal senso, che tra il 1934 e ’35 firma a Milano la “Casa per inibizioni” con il preciso compito di impedire “agio e piacere a tutti gli alloggi”. La trovate in Via Mercadante, con buona pace dei freni inibitori.
Nella scrivania “Comacina” (1930), poi, piega in curve l’acciaio e fonti del tempo ci dicono che quel giorno, in Olanda, un altro Pietro (Mondrian) fu preda di scompensi; le curve gli procuravano sempre troppe emozioni.
Arriviamo al 1 aprile del 1949, quando presenta il progetto per un nuovo edificio con la facciata a scaglie: doveva essere la pescheria degna della città che ha il primato ittico del Paese. E dove se non in Piazza dei Mercanti?
Molti di voi non avranno abboccato: il pesce d’aprile di un architetto non può essere che giocare – e così onorare – la biografia di un maestro: Piero Bottoni(11 luglio 1903 – 9 aprile 1973) (per davvero!).