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Idrogeno. Bando da 700 milioni di euro, domande al via il 28 novembre

Le domande per le agevolazioni

Entro il 2030 gli Stati europei dovranno raggiungere una capacità di elettrolisi di 40 GW, secondo la strategia per l’idrogeno fissata da Bruxelles, a cui poi si potranno aggiungere altri 40 GW forniti dai Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.

Attualmente, l’idrogeno vale poco più del 2% del mix energetico comunitario, ma l’obiettivo è portarlo al 14-15% entro il 2050 per concretizzare il target di neutralità climatica (che dovrebbe comportare anche l’ambiziosa riduzione di emissioni di gas serra del 55% alla fine di questo decennio).

Su questa strada si gioca una grossa fetta del destino energetico continentale e quindi anche italiano. Il nostro Paese infatti partecipa al primo importante progetto di comune interesse europeo (Ipcei) sulle tecnologie per la creazione di una catena del valore europea dell’Idrogeno, denominato “IPCEI Hy2Tech” (anche IPCEI H2 Technology o IPCEI Idrogeno 1), illustrato lo scorso luglio, con sei aziende che potranno accedere alle agevolazioni a sostegno dei propri progetti in ricerca, sviluppo e innovazione.

Si tratta di un pacchetto di aiuti da 700 milioni di euro e le domanda per accedere alle risorse si potranno inviare a partire dal 28 novembre 2022 e fino al 30 gennaio 2023.

Le modalità di presentazione sono contenute nel decreto pubblicato sul sito del ministero dello Sviluppo economico.

Le aziende italiane partecipanti all’Ipcei Idrogeno dell’UE e la catena del valore su cui lavorare

Per l’Italia ci sono Ansaldo, Fincantieri, Iveco Italia, Alstom Ferroviaria, Enel e De Nora (in partnership con Snam). A queste si aggiungono anche due enti di ricerca, Enea e Fondazione Bruno Kessler (FBK).

L’IPCEI H2 Technology (IPCEI Idrogeno 1) sostiene attività di ricerca, sviluppo e innovazione, anche comprese nella prima applicazione industriale, lungo un’ampia parte della catena del valore dell’idrogeno, tra cui:

L’obiettivo del progetto è contribuire alla Decarbonizzazione dell’economia favorendo la sostituzione dei combustibili fossili con l’idrogeno, grazie allo sviluppo di un intero set di innovazioni nella tecnologia di produzione, anche nei processi chimici e di realizzazione, e di ulteriori innovazioni nell’intera catena del valore, irrealizzabili senza l’utilizzo dello strumento dell’Importante progetto di comune interesse europeo.

Per quest’obiettivo sono stati stanziati circa 5,4 miliardi di euro fino al 2030. Grazie all’idrogeno l’Unione europea potrebbe ottenere grandi vantaggi in termini di competitività delle tecnologie energetiche impiegate, valutati in capacità di attrarre investimenti tra i 180 e i 470 miliardi di euro.

Fondamentale, però, per la riuscita di questa strategia è la produzione crescente di idrogeno verde, che dovrà prendere il posto di quello blu e grigio, attualmente i più utilizzati. Solo quello ottenuto a partire da energia elettrica pulita, quindi generata da fonti energetiche rinnovabili, ci consentirà di fare il salto definitivo in un mondo decarbonizzato.

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