Jean-Marie Floch
FrancoAngeli editore
Pubblicato: 29 settembre 2016
Pagine: 212
ISBN: 9788891741431
Prezzo: € 30,00
A vent’anni dalla sua prima pubblicazione in Italia, Identità visive è un testo ancora molto valido che merita ampiamente una nuova edizione. Un testo che invita a una lettura duplice: strettamente intellettuale, di sofisticata riflessione teorica, ma anche empirica ed operativa, perché in grado di esaminare problematiche di concezione, di coerenza o di percezione di identità visive della più svariata natura.
E duplice, anzi molteplice, è anche l’applicazione della semiotica qui suggerita ed esercitata: non disciplina “tuttologica” e presuntuosa, ma attrezzo da bricoleur in senso proprio, indispensabile per comprendere e governare gli insiemi complessi di segni e le loro ragioni; attraverso l’analisi dei casi relativi a importanti marche aziendali – per le quali l’identità visiva rappresenta una dimensione particolarmente significativa – Floch mostra infatti come i significati si producano nella cultura sociale mediante una combinazione e una rielaborazione di segni preesistenti.
Un libro dunque attuale che riflette il grande valore del suo autore, studioso eclettico e “rivoluzionario”, capace di spaziare dai concetti teorici più sofisticati alle loro applicazioni in ambiti particolarmente concreti come quelli del marketing e della comunicazione d’impresa.
Sul funzionamento dell’identità visiva sappiamo ancora poco, ma quel poco lo dobbiamo a questo libro e al pionieristico lavoro di ricerca portato avanti parecchi anni fa da Jean-Marie Floch; un lavoro da cui pubblicitari e studiosi di comunicazione non possono prescindere.
Jean-Marie Floch (1947-2001), è stato un intellettuale di notevole spessore che ha equamente suddiviso il suo impegno tra la ricerca teorica e l’attività di consulenza. Per molti anni ha diretto l’atelier di semiotica visiva del gruppo di ricerche semio-linguistiche (EHESS CNRS) ed è stato professore di Semiotica presso l’Institut d’Etudes Politiques e presso l’École Supérieure des Sciences Economiques et Commerciales di Parigi. È stato inoltre directeur-conseil di Creative Business International.