La corsa alle identità digitali
La pandemia di Covid-19 ha accelerato un processo di trasformazione digitale dei documenti di identità personale, come la comune carta di identità, che entro il 2026 crescerà del +50% a livello mondiale.
Si dovrebbe passare infatti dai 4,2 miliardi di documenti di identità digitale attesi su scala globale per la fine del 2022 ai 6,5 miliardi del 2026, secondo un nuovo studio di Juniper Research.
Il virus è stato appunto un acceleratore, ma sono i singoli Governi che da tempo hanno avviato questo processo di digitalizzazione delle identità dei cittadini, per l’accesso a tutti i servizi dell’amministrazione pubblica centrale e locale e non solo.
Il successo delle carte di identità digitali
In particolare, secondo lo studio, saranno le carte di identità elettroniche i documenti più scaricati, fino a 4 miliardi in tutto il mondo entro il 2026, quasi il doppio di quelli previsti per la fine dell’anno in corso.
La Carta di Identità Elettronica italiana, ad esempio, è la chiave di accesso e di autenticazione rilasciata dallo Stato per accedere con i massimi livelli di sicurezza ai servizi online delle Pubbliche Amministrazioni.
Con lettori contactless o con la maggior parte dei tablet/smartphone dotati di interfaccia NFC, è possibile accedere ai servizi digitali, come ad esempio quelli offerti dal proprio Comune, o nel nostro caso anche di altri Paesi attraverso un meccanismo riconosciuto a livello di Unione europea.
Grazie a tali documenti di identità digitale è già possibile oggi effettuare procedure di registrazione o check-in (strutture alberghiere, operatori telefonici, istituti e operatori finanziari, etc.) in maniera facile e sicura, accedere ai mezzi di trasporto (autobus, tram, tornelli della metro, car/bike sharing, ecc.), sostituendo titoli di viaggio e abbonamenti, ma anche a eventi (musei, manifestazioni sportive, concerti, etc.), in sostituzione dei biglietti, o agli stessi luoghi di lavoro, in alternativa al badge identificativo, sia per il controllo degli accessi sia per la rilevazione delle presenze.
Privacy e cybersicurezza
Un processo che è strettamente legato al livello di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche nei vari Paesi e al livello di tutela dei dati personali (nel pieno rispetto delle regole per la privacy), a cui si aggiunge anche quello della cybersecurity di infrastrutture e servizi.
Ogni accesso ai servizi pubblici digitalizzati deve essere protetto e sorvegliato, come nel caso degli acquisti online per la prevenzione delle frodi online e del furto di dati.
È fondamentale quindi che i singoli Governi collaborino con i fornitori di tecnologie e soluzioni di rete per la tutela dei documenti di identità digitale, la loro autenticazione e certificazione, come nel caso dei fornitori di servizi fiduciari digitali o digital trust service, che includono la firma elettronica e più in generale i servizi di creazione, verifica e convalida dei certificati di autenticazione.