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ICT, turismo e imprese 4.0, investimenti per 900 milioni in Campania e Calabria

Rilanciare lo sviluppo del territorio in chiave tecnologica, ma anche per favorire nuove iniziative imprenditoriali e consolidare quelle già in atto. Firmato ieri l’accordo di programma quadro per il cofinanziamento dei contratti di sviluppo in Campania e Calabria, che prevede un fondo complessivo pubblico-privato di oltre 880 milioni di euro.

Al centro degli investimenti ci sono progetti per l’Information & communication technologies (ICT), per lo sviluppo del turismo, per promuovere l’impresa 4.0, per l’automotive, i trasporti e l’agroalimentare.

Potranno avere una corsia preferenziale tutti quei progetti che rivestono una particolare rilevanza strategica e che hanno investimenti pari o superiori a 50 milioni di euro, ma anche quelli che rientrano nel Piano nazionale Industria 4.0, che prevedono un rilevante incremento occupazionale e che favoriscono l’attrazione di investimenti diretti esteri.

In via generale, per la Regione Campania l’accordo vale 325 milioni e cofinanzia 15 contratti di sviluppo, per investimenti complessivi di circa 600 milioni di euro nei settori automotive, autotrasporto e cantieristica, legno e carta, agroalimentare e agroindustria, ICT e turismo.

I 15 contratti in questione si compongono di 11 iniziative relative a domande già presentate che favoriscono lo sviluppo di filiere produttive di eccellenza e 4 iniziative relative a nuove domande, ritenute di particolare strategicità (Industria 4.0, investimenti esteri, impatti occupazionali rilevanti) e che prevedono accordi di programma e/o accordi di sviluppo.

L’Accordo di Programma della Regione Calabria, infine, impegna 145 milioni per 7 Contratti di sviluppo, attivando investimenti complessivi superiori a 280 milioni di euro circa.

In entrambe le regioni, sono attesi più di 22 mila tra nuovi posti di lavoro e posti salvaguardati.

Nel complesso, i contratti di sviluppo finanziati in Italia sono stati 98, per 3,4 miliardi di investimenti, il 70% dei quali nel Mezzogiorno, di cui il 40% proprio tra Campania e Calabria.

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