Cimon-2, l’assistente digitale con tecnologia IBM Watson, ha completato con successo le prove a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, dimostrando la sua validità come strumento pionieristico per l’applicazione dell’intelligenza artificiale alle missioni spaziali.
Guidato dal comandante Luca Parmitano e progettato dal team composto da DLR, Airbus e IBM, e dai partner scientifici LMU e Biotesc per conto dell’ESA, il robot è stato lanciato in orbita lo scorso 5 dicembre per affiancare gli astronauti nella loro missione.
La missione di Cimon-2
Cimon-2 è stato testato per le sue capacità di volo autonomo, di controllo vocale sulla navigazione, di risposta ai compiti affidati e di gestione dello stress e dell’isolamento.
In questo modo, Cimon-2 non solo ha aiutato i suoi compagni di viaggio nell’esecuzione di esperimenti scientifici e nelle quotidiane attività di manutenzione e controllo, attraverso a un senso dell’orientamento più sviluppato e ad applicazioni più sensibili, ma ha anche dato prova di comprendere i toni e le emozioni del linguaggio degli interlocutori grazie a Watson Tone Analyzer: una qualità utile a diminuire l’esposizione allo stress causata dai processi di gruppo e dall’isolamento tipico delle missioni a lungo termine. Cimon-2 accompagnerà l’equipaggio dell’ISS per i prossimi 3 anni.
Le caratteristiche
Cimon -acronimo di Crew Interactive Mobile Companion e primo robot autonomo europeo per i viaggi nello spazio – fu commissionato dall’Agenzia Spaziale tedesca (DLR) con fondi del Ministero federale dell’Economia e dell’Energia, e portato a termine da Airbus a Friedrichshafen e Brema. Le tecnologie IBM Watson, tra le quali Watson Visual Recognition, Watson Speech to Text, Watson Text to Speech, Watson Assistant, Watson Tone Analyzer su IBM Cloud, servono come strumenti di intelligenza artificiale a comando vocale.
Gli aspetti umani del sistema sono stati co-sviluppati e supervisionati dagli scienziati del Centro clinico dell’Università Ludwig-Maximilians (LMU) di Monaco.