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AI per la diagnosi del cancro ai polmoni, gli studi in Corea del Sud e Canada

In tema di sanità digitale, tra le nuove tecnologie in ascesa c’è l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle diagnosi precoci. Con riferimento all’AI per la diagnosi del cancro ai polmoni. In particolare, è stato sviluppato uno strumento fondato sull’intelligenza artificiale in oncologia ad elevata precisione diagnostica. Per migliorare le prestazioni dei radiologi nell’individuare i tumori polmonari sulle RX del torace.

Lo dimostra uno studio coreano i cui risultati sono sulla rivista scientifica Radiology. Nel dettaglio, 20 radiologi con esperienza (da cinque a 18 anni) e 10 specializzandi in radiologia (con due/tre anni di esperienza) hanno valutato – senza usufruire dell’AI – 120 radiografie del torace (di cui 60 provenienti da persone con cancro al polmone e 60 da persone sane; età media: 67 anni).

In una seconda sessione, ciascuno dei 20 radiologi ha rivisto le radiografie, supportato da uno strumento basato sull’intelligenza artificiale ad alta o bassa precisione. Ebbene, l’utilizzo dell’AI ad alta precisione ha migliorato le prestazioni dei radiologi in misura più elevata rispetto a quella a bassa precisione.

AI aiuta a predire la sopravvivenza dei pazienti

Dalla Corea del Sud al Canada. Qui i risultati di uno studio condotto dal team di ricerca guidato da John-Jose Nunez della University of British Columbia mostrano come – dopo il primo consulto con l’oncologo – l’intelligenza artificiale può leggere i referti ed essere di supporto nel predire la sopravvivenza dei pazienti con un livello di accuratezza assai soddisfacente. I risultati dello studio sono visibili sulla rivista Jama Network Open.

Circoscrivendo, il team di ricerca ha messo a punto un procedimento di calcolo in grado di predire la sopravvivenza dei pazienti basato sulla elaborazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing). Utilizzato anche da strumenti avanzati come ChatGPT di OpenaAI, il NPL – dei cui modelli è stata stilata anche una top ten globale –, fa parte delle soluzioni software contraddistinte negli ultimi anni dalle evoluzioni più interessanti.

Semplificando i risultati dello studio canadese, è possibile affermare che tra i sistemi di intelligenza artificiale valutati dai ricercatori dell’Università con sede nel centro di Vancouver, il migliore è in grado predire la sopravvivenza dei pazienti a 6, 36 e 60 mesi con un’accuratezza superiore all’80%.

È bene evidenziare che, in entrambe le applicazioni citate, i sistemi di AI sono di supporto. Non sostituiscono i medici bensì li aiutano ad assumere decisioni più informate. La sopravvivenza di un malato oncologico che riceve una diagnosi di cancro al polmone dipende infatti da vari fattori; riuscire a predirla, però, equivale a mettere a terra le strategie migliori. A vantaggio di ogni singolo paziente.

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