Scrivere la didascalia delle foto per una più facile ricerca e offrire gli articoli nell’archivio ANSA in 100 lingue diverse. Ecco due modi in cui l’agenzia d’informazione sta usando, in partnership con Deloitte, l’Intelligenza Artificiale generativa. Questi casi d’uso sono stati illustrati oggi al seminario sull’Intelligenza Artificiale organizzato dall’ANSA al Parlamento Europeo.
Il convegno è stato aperto dall’intervento dell’europarlamentare S&D relatore dell’AI Act, Brando Benifei a cui sono seguiti, tra gli altri, quelli del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti, del direttore e dell’amministratore delegato dell’ANSA, Luigi Contu eStefano De Alessandri, del direttore generale della DG Connect della Commissione Ue Roberto Viola e del responsabile delle comunicazioni strategiche presso il servizio europeo d’azione esterna, Lutz Guellner.
Benifei: “I cambiamenti tecnologici possono dare un futuro solido e sano all’informazione”
“Il nostro regolamento sull’Intelligenza Artificiale”, ha detto Benifei, “si inserisce in un dibattito globale molto intenso e ci muoviamo in un contesto in movimento. Ecco perché è importante che realtà come l’ANSA, in partnership con Deloitte, si occupi di questi temi: non possiamo trovarci impreparati davanti al lavoro che ci aspetta e che un mondo come quello giornalistico sia impoverito da cambiamenti tecnologici che, se ben indirizzati, darà un futuro all’informazione, solido e sano. Perché senza il giornalismo non abbiamo una democrazia funzionante”.
Butti: “Fondamentale sarà regolare la trasparenza dell’IA”
“L’AI Act in elaborazione in Europa è il primo regolamento al mondo e di questo dobbiamo essere orgogliosi“, ha detto Alessio Butti. “Ma”, ha continuato, “non si può pensare che su temi così importanti la presidenza spagnola pretenda risposte in 12-36 ore dagli Stati membri perché, quando si tratta di libertà d’informazione, bisognerebbe andare con più attenzione, anche perché poi passa il principio del silenzio-assenso…”.
“Su temi così importanti si dovrebbe procedere con più cautela. Nelle pieghe dell’AI Act”, ha concluso,“bisogna intervenire poi per identificare la qualità di un testo scritto o di un servizio televisivo perché non c’è solo la questione della legalità: come regolare un prodotto di ‘deep-fake’ sarà fondamentale. Anche il giornalismo deve cogliere la spinta al cambiamento”.
Stefano De Alessandri (ANSA): “La FIEG scriverà dei codici deontologici focalizzati sull’uso dell’IA nel giornalismo”
In merito alla trasparenza dei prodotti editoriali sviluppati con l’IA, l’amministratore delegato dell’ANSA, Stefano De Alessandri, è stato chiaro: “Non c’è nulla di male nell’usare l’intelligenza artificiale nel giornalismo, ma va dichiarato se l’articolo è scritto dall’IA”. “La FIEG”, ha infine annunciato, “diffonderà dei codici deontologici focalizzati sull’uso dell’IA nel giornalismo. Poi le singole testate giornalistiche avranno la facoltà di applicarlo oppure no”.
“Con l’intelligenza artificiale è finita l’era delle macchine ed è iniziata la nuova era delle macchine intelligenti. Penso che ci siano analogie forti con l’arrivo di internet che ha profondamente cambiato molti mestieri, tra cui quello del giornalismo”, ha spiegato direttore generale DG Connect alla Commissione europea, Roberto Viola, nel corso del convegno. Si tratta di una “sfida ancora più grande” a cui occorre rispondere “senza allarmismi e senza lassismi” ha spiegato Viola, invitando a “raccogliere il senso della provocazione” del patron di X, Elon Musk, secondo cui l’IA cancellerà il 100% dei lavori, affrontando “l’impatto sociale, economico, culturale” dell’intelligenza artificiale. L’Europa si è data un ventaglio di strumenti per regolamentare il mondo del web, dal Digital Service Act, che “combatte l’amplificazione algoritmica in particolare delle fake news” al Digital Market Act, e sta per approvare una legge sull’IA, la prima in materia in tutto il mondo, grazie a cui si potrà, tra le altre cose, procedere alle rimozioni di contenuti fasulli generati dall’IA.
Nei prossimi giorni i il lancio dell’’AI Pact’, il patto per l’intelligenza artificiale: la procedura di compliance volontaria anticipata all’AI Act
Infine, visti i tempi lunghi per l’entrata in vigore dell’AI Act, se tutto va bene tra 2 anni, nei prossimi giorni saranno annunciati il lancio dell’’AI Pact’, il patto per l’intelligenza artificiale: ossia la Commissione europea con il Parlamento UE avvierà una procedura di compliance volontaria anticipata. “Noi puntiamo molto su questo Patto”, aveva spiegato Benifei alla Conferenza ComoLake2023, “perché non vogliamo che si arrivi alla data dell’AI Act pienamente in vigore con Istituzioni e imprese non pronte al rispetto delle norme. Quindi questo accompagnamento alla compliance sarà estremamente importante”.