Il 24 febbraio 2022 è iniziata l’invasione della Russia a danno dell’Ucraina. Il primo effetto? I profughi civili che hanno deciso di scappare dalle loro città piuttosto che rischiare di morire sotto le bombe di Mosca. Moltissimi profughi ucraini sono in Italia e molti altri verranno accolte dalle strutture pubbliche messe a disposizione dalle Regioni.
Gli effetti della guerra russo-ucraina
L’invasione russa ha devastato diverse città ucraine, causato uno shock economico globale e alimentato l’insicurezza in tutto il mondo provocando la maggiore crisi per l’accoglienza di rifugiati in Europa dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale tanto che si è ritenuto necessario, per la prima volta nella storia dell’Ue, la messa a terra della Direttiva di protezione temporanea; il dispositivo promulgato nel 2001, all’indomani della guerra in Jugoslavia, che prevede una protezione immediata e temporanea per gli sfollati provenienti da Paesi non Ue e a cui L’Italia ha aderito il 3 marzo 2022. Unico Paese Ue a non aver aderito è la Danimarca.
Dove andranno i profughi ucraini in Italia
Attualmente decine di migliaia di profughi ucraini sono già accolti in Italia, ma altri ne arriveranno, se la guerra non terminerà (come non sembra) a breve. Lo Stato italiano ha quindi chiesto alle Regioni italiane di mettere a disposizione strutture di accoglienza e i risultati di questa richiesta sono stati pubblicati sul sito del ministero dell’Interno. Eccoli.
Nel grafico in apertura la classifica completa delle Regioni in base ai posti che hanno messo a disposizione dei profughi ucraini in Italia. Campionessa di disponibilità è la Campania, seguita dalla Calabria e dal Lazio, mentre la Toscana e la Lombardia hanno stanziato molti meno posti. Da notare come la Provincia autonoma di Trento, nonostante la sua posizione lungo il confine orientale, sia l’ultima in classifica per posti allocati: solo 49, lo 0,19% del totale.
Profughi ucraini in Italia, in 106.597 arrivati in treno
Dall’inizio dell’invasione a martedì 3 maggio sono 106.597 i profughi ucraini in Italia. Di questi 101.530 sono arrivati alla frontiere e 5.067 sono transitati nel nostro Paese attraverso le linee ferroviarie dopo il controllo della Polfer del Friuli Venezia Giulia.
La maggior parte degli sfollati sono donne 55.261 e minori 37.428, mentre gli uomini ucraini arrivati nel nostro Paese sono 13.908. Le principali città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.
Profughi ucraini in Italia, la maggior parte in case private
Le disponibilità messe in campo dalle Regioni in seguito alla richiesta da parte dello Stato centrale, sono molte ma non basteranno a contenere la massa di profughi ucraini diretti in Italia. Per questo sono fondamentali le iniziative di singoli cittadini, onlus, cooperative e gruppi che predispongono autonomamente occasioni di accoglienza. Dai dati della protezione civile, consultabili nel grafico qui in basso, emerge come per il 61,51% degli sfollati le Regioni abbiano predisposto degli appartamenti privati, mentre il 23,24% è stato accolto da una famiglia e il 15,25% è stato ospitato presso centri di accoglienza.https://e.infogram.com/sfollati-1h7g6k05jdzl02o?live?parent_url=https%3A%2F%2Fwww.truenumbers.it%2Fprofughi-in-italia%2F&src=embed#async_embed
Come funziona la direttiva di protezione temporanea
Ma come funziona la Direttiva di protezione temporanea attivata dalla Ue? Prima di tutto la sua durata è pari a un anno ma in alcuni casi può essere prorogata fino a due. L’ospitalità termina quando il Consiglio Ue ritiene sicuro il rimpatrio degli sfollati nei loro paesi di origine. Questo però non si traduce in obbligatorietà: infatti i Paesi Ue devono assicurarsi che gli sfollati siano disposti a entrare nel loro Paese. La convenzione stabilisce inoltre l’esclusione di alcune persone dal diritto di accoglienza, come i sospettati per crimini di guerra, per reati gravi di natura non politica, per atti contrari ai principi e alle finalità delle Nazioni Unite e per tutte quelle persone che possono costituire un pericolo per la sicurezza del Paese ospitante.
I diritti dei profughi ucraini in Italia
Donne, uomini e bambini in fuga dalla guerra e arrivati in Italia hanno diritto di esercitare attività di lavoro subordinato o autonomo, accedere all’istruzione per adulti, alla formazione professionale e a esperienze di lavoro, ottenere un alloggio adeguato, assistenza sociale, sostegno economico e cure mediche. Chi ha meno di 18 anni ha inoltre diritto ad accedere all’istruzione alle stesse condizioni dei cittadini del Paese ospitante.
I dati si riferiscono al 2022
Fonte: Protezione Civile