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I nuovi grattacieli di New York sono il simbolo della nascente capitale della finanza

L’Europa si consola dei suoi molti guai con la convinzione che ci sia in corso un drammatico declino degli Stati Uniti. Porta a prova la personalità sgradevole dell’attuale inquilino della Casa Bianca e la crescente indisponibilità ad intervenire per risolvere i problemi europei.

L’immagine qui sopra ritrae la nuova skyline emergente della città di New York. I grattacieli luccicanti del rendering sono quelli attualmente in costruzione. Crescono sugli “Hudson Yards”, i vecchi scali ferroviari che ora si coprono per costruirci sopra. Ci sono altri progetti minori – si fa per dire – in altre parti della città.

La “ri-skyscraperizzazione” di New York è in corso da qualche anno. La città già ospita più di 6.486 palazzi “high rise” alti più di 35 metri. All’ultimo censimento edilizio – aprile 2016 – ce n’erano altri 494 in costruzione o in cerca degli ultimi finanziamenti. Cominciano ad uscire anche da Manhattan per allargarsi a Brooklyn, Queens e the Bronx.

La zona a più alta densità di skyscraper nuovi comprende larghe parti dei vecchi quartieri di Hell’s Kitchen e Chelsea. Il più grande dei singoli progetti è quello che riguarda gli undici ettari di spazio edificabile ricavato sopra uno scalo utilizzato come parcheggio per i treni pendolari che servono la metropoli. La “piastra” si posa sopra i binari su 234 grandi pilastri e reggerà un parco pubblico con 28mila piante e 225 alberi – nonché 16 nuovi grattacieli in mezzo al verde.

I motivi del boom dell’edilizia verticale sono molti, soprattutto la disponibilità di soldi da “trasformare in mattoni” mentre i tassi sono ancora bassi. C’entra anche l’Europa, seppure indirettamente. È convinzione americana che l’Unione Europea, pur di punire la Gran Bretagna per la sua temerarietà nel votare la Brexit, farà di tutto per distruggere Londra come capitale finanziaria – con riflessi però più a favore di New York che di Francoforte o Parigi…

*Nota Design ‘NYC’ di James Hansen.

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