Aracne editore
Pubblicato: ottobre 2016
Pagine: 148
ISBN: 9788854896789
Prezzo: € 10,00
La rivoluzione digitale cambierà la funzionalità del nostro cervello e il modo di apprendere della nostra specie? Il libro, cioè la parola scritta in tutte le sue manifestazioni, avrà la stessa importanza in quella che già chiamiamo “civiltà delle immagini”? Le generazioni future, in questa prospettiva, vedranno compromessa quella caratteristica esclusiva della specie umana che è la capacità di servirsi delle parole per descrivere e capire il mondo? E in tutto questo, la scuola che funzione può avere?
Sono questi gli interrogativi che il saggio propone, ricorrendo alle testimonianze di studiosi, ricercatori e scienziati. Non ci sono, naturalmente, risposte inoppugnabili. Una cosa è certa: la scuola, oltre a inglobare nel suo sistema didattico le tecnologie, ha il ruolo fondamentale di rafforzare quelle abilità che l’uso eccessivo del web tende a deprimere: su tutte quelle linguistiche. Ma la sfida è ancora più ambiziosa: educare i giovani a sentire il potere e il fascino delle parole, per amare la lettura.
Anna Maria Pica, è nata e vive a Roma e ha insegnato materie letterarie prima nella scuola media e poi in quella superiore. Si è sempre occupata di problemi dell’apprendimento e di psicologia dell’età evolutiva, partecipando come docente a numerosi corsi di aggiornamento per insegnanti e pubblicando articoli di didattica dell’Italiano su riviste specializzate. Ha collaborato con l’Istituto Statale Sordi di Roma per l’insegnamento dell’Italiano a studenti sordi e ha conseguito il certificato di competenza in didattica dell’Italiano a stranieri presso l’Università degli Studi di Siena. Questo scritto nasce dalla sua pluriennale esperienza professionale, culturale e umana.