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I cyber criminali prendono di mira i rifiuti di Roma, sotto attacco informatico il sito dell’Ama

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Ancora in questo momento, digitando Ama Roma sui motori di ricerca si apre la pagina standard “Impossibile raggiungere il sito”. La comunicazione della municipalizzata capitolina.

Da stamattina il sito web di Ama Spa, Azienda Municipale Ambiente di Roma Capitale, è sotto cyber attacco.

Non più raggiungibile, sono venuti a mancare per cittadini e imprese i servizi online della municipalizzata romana che gestisce la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’espletamento dei servizi cimiteriali e la nettezza urbana nel territorio di Roma.

I cyber criminali o chi per loro hanno scelto come bersaglio il ciclo dei rifiuti della Capitale, per quel che riguarda il rapporto online con l’utenza.

Ancora in questo momento, digitando Ama Roma sui motori di ricerca si apre la pagina standard “Impossibile raggiungere il sito”.

Come spiegato in una nota stampa diramata da Ama e rilanciata dalla stampa, sono state avviate “immediatamente tutte le procedure di emergenza previste”, con il supporto di una squadra di tecnici informatici specializzati per affrontare il problema e, soprattutto, arginare gli eventuali danni.

Per qualsiasi necessità “si può chiamare lo 060606“, come riportato anche dal Corriere della Sera, o scrivere un messaggio di posta elettronica.

Ovviamente, al momento, “non è possibile prenotare un prelievo di ingombranti né chiedere altri servizi”

Ama ha contestualmente coinvolto la Polizia Postale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) per dare il via alle indagini del caso e capire natura e origine del cyber attacco, secondo quanto riportato dal quotidiano Roma Today.

Non ci sono ulteriori dettagli di quanto accaduto, per il momento, e l’in-house che gestisce per conto dell’ente Roma Capitale tutto il ciclo dei rifiuti del territorio di competenza ha assicurato di essere “al lavoro per assicurare la piena operatività dei servizi aziendali”, “limitando il più possibile i disagi all’utenza”.

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