Il 26 novembre scorso si è spento all’età di 77 anni Bernardo Bertolucci, uno dei più grandi registi cinematografici al mondo.
Tra i registi italiani più rappresentativi e conosciuti a livello internazionale, ha diretto film di successo come “Il conformista”, “Ultimo tango a Parigi”, “Il tè nel deserto”, “Novecento” e “L’ultimo imperatore”, che gli valse 9 Premi Oscar, tra cui l’Oscar al miglior regista e alla migliore sceneggiatura non originale.
È l’unico italiano ad aver vinto un Oscar per la regia, considerando che Frank Capra, anch’egli assegnatario del riconoscimento, era italiano ma naturalizzato statunitense.
Nel 2007 gli fu conferito il Leone d’oro alla carriera alla 64ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d’oro onoraria al 64º Festival di Cannes.
Unanimemente riconosciuti come capolavori assoluti del cinema, i film di Bertolucci hanno segnato l’immaginario d’intere generazioni, rappresentando le contraddizioni e le speranze del suo tempo. Ripercorriamo le pellicole più belle del grande regista: ecco i capolavori da vedere almeno una volta nella vita.
I film più belli di Bernardo Bertolucci
- Il conformista (1970) – Tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia, il film con Jean-Louis Trintignant e Stefania Sandrelli è un ritratto cinico della borghesia fascista, che si conforma ciecamente alle regole della società. È sicuramente il film che segna la svolta nella produzione giovanile del regista.
- Ultimo tango a Parigi (1972) – Forse il film più discusso e controverso di Bertolucci per il grande impatto erotico di alcune scene, ma indiscutibilmente anche quello più conosciuto, reso immortale dall’interpretazione di un immenso Marlon Brando.
- Novecento (1976) – È il progetto più ambizioso del regista: un film concepito come ponte tra la cinematografia sovietica e quella americana, che mette in scena gli eventi che hanno segnato il secolo scorso sotto la luce del compromesso storico che avveniva in quegli anni.
- L’ultimo imperatore (1987) – Vincitore di 9 premi Oscar, è forse il film più importante nella cinematografia di Bertolucci e resta ancora oggi il primo film italiano a vincerne così tanti. La storia è quella di Pu Yi, ultimo imperatore della Cina incoronato a soli tre anni.
- Il tè nel deserto (1990) – Dall’estremo Oriente all’Africa sahariana, il film racconta la storia – tratta da un romanzo di Paul Bowles – di due facoltosi coniugi americani in crisi in viaggio nel deserto. Poco amato dalla critica, il film rappresenta comunque una prova magistrale del regista.
- Piccolo Buddha (1993) – La storia di Siddhārtha Gautama vista attraverso gli occhi di un bambino americano considerato la reincarnazione del Lama Dorje, in viaggio verso il Bhutan. Un affresco privo di pregiudizi ai temi esistenziali della religione buddhista.
- Io ballo da sola (1996) – Altro grande successo del regista, con una memorabile Liv Tyler che interpreta magistralmente le incertezze e le ingenuità di una giovane ragazza che, sullo sfondo delle colline senesi, tenta di scoprire chi è suo padre ripercorrendo la giovinezza di sua madre.
- L’assedio (1998) – Roma fa da sfondo ad una storia d’amore – tratta dal racconto The Siege dell’inglese James Lasdun – tra una studentessa africana figlia di un condannato politico e un sensibile compositore inglese. Un film che ritorna su molti dei temi affrontati da Ultimo tango a Parigi.
- The Dreamers – I sognatori (2003) – Un film controverso, rappresentazione dei sogni della gioventù sullo sfondo degli eventi del ‘68, in cui si mescolano riflessione politica, cinematografica (sulla Nouvelle Vague tanto cara al regista) e amorosa.
- Io e te (2012) – Il testamento di Bertolucci è un film che torna ancora una volta alla riflessione sull’adolescenza, in cui si scontrano le personalità agli antipodi di due fratelli: l’introverso e Lorenzo, e la problematica Olivia, alle prese con una dipendenza.
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