Smart education e Smart healthcare i temi al centro della tappa Sud-Ovest (Campania e Basilicata) dell’Huawei Smart City Tour, che si è tenuto oggi a Napoli con i rappresentanti del Comune partenopeo e della Regione Campania. La pandemia ha provocato l’improvviso ricorso di massa alla didattica a distanza, ancor più essenziale oggi con le nuove misure anti Covid in vigore da domani in Campania (zona gialla). Misure emergenziali che evidenziano ancora una volta come la trasformazione digitale delle scuole e lo sviluppo delle competenze siano fondamentali per garantire l’accessibilità e la qualità dell’istruzione e delle cure mediche in tempi difficili come quelli attuali.
Campania Smart Region
“Siamo in piena emergenza alla vigilia dell’entrata in vigore della nupva stretta prevista dall’ultimo DPCM – ha detto Valeria Fascione, Assessore con delega alla Ricerca, Innovazione e Start up della Regione Campania – L’importanza del digitale in questo periodo è fondamentale per la scuola e la sanità. Ma quando si parla di Smart region bisogna avere una visione olistica”.
Smart region, Smart people, Smart governance, Smart mobility sono tutte diverse facce della stessa medaglia che impone la digitalizzazione dei processi per sfruttare appieno le potenzialità dell’innovazione e dare risposte ai cittadini. Certo, la precondizione è la banda ultralarga, che in Campania è presente nei 546 comuni regionali. Poi però è necessario l’intervento della Regione, che ad esempio in tema di sanità ha realizzato la piattaforma “Sinfonia” di contrastare il Covid organizzando la gestione delle quarantene a domicilio, i risultati dei tamponi e il monitoraggio dei posti letto in collegamento con il 118, racconta Fascione. In ambito scolastico, l’obiettivo della Regione è eliminare il gap digitale, la doppia velocità che si è accentuata durante il lockdown.
Napoli città più giovane d’Europa
Ne sa qualcosa Alessandra Clemente, Assessora al patrimonio, ai lavori pubblici e ai giovani del Comune di Napoli: “Napoli è la città più giovane d’Europa, il 21% della popolazione ha meno di 18 anni – ha detto – E’ per questo che l’educazione al digitale e alla Pubblica Amministrazione è davvero necessaria”. Una città smart ha bisogno di cittadini smart, ed è per questo che la città deve allenare i giovani al digitale nell’ottica di un patto generazionale con i più anziani attraverso la scuola. “Napoli non vuol rinunciare alla didattica in presenza – ha detto l’Assessora – per questo in città sono stati istituiti 35 luoghi accessibili dagli studenti dotati di connessione e pc per non lasciare indietro nessuno in ottica di didattica a distanza ma solidale”. “Distanziamento sociale” non deve significare “distanza sociale”, ha aggiunto Clemente, ricordando che un altro ambito che sta molto a cuore al Comune in materia di digitale è l’accesso ai portatori di disabilità.
Smart city, Eduardo Perone (Huawei) ‘Dobbiamo entrare nelle scuole’
“Noi come Huawei vogliamo creare valore per tutto l’ecosistema – ha detto Eduardo Perone, Vice Presidente Business Development WEU Huawei Technologies – L’Italia è soltanto al 25esimo posto in Europa nella classifica sulla digitalizzazione dell’Indice DESI”, è per questo che “dobbiamo entrare nelle scuole – ha detto – Napoli è la città più giovane d’Europa. Questo è uno stimolo”. Ma quando si parla di nativi digitali, di cosa stiamo parlando? Di chi mette più like su Facebook? I nostri giovani devono diventare dei “grandi digitali”, devono apprendere nuove competenze e creare così, fra qualche anno, le vere smart city per ragionare non più di nativi digitali ma di “vivere digitale” a 360°.
La vision di Huawei
La vision di Huawei per quanto riguarda la smart city è basata sulla condivisione sul territorio e con gli enti locali e il sistema dell’istruzione degli obiettivi e dei bisogni dei cittadini. Una vision basata sulla collaborazione con i partner per lo sviluppo di nuove tecnologie (5G, AI ecc.) e lo sviluppo di nuove soluzioni che “devono creare dei vantaggi ai cittadini con progetti integrati nelle città”, ha aggiunto Perone.
La pandemia
La pandemia in questo senso è stato un grande “acceleratore di bisogni” che ci ha costretto tutti a cambiare diverse abitudini: dal modo di fare la spesa (sempre più digitale), al modo di stare sui social (divenuti sempre più essenziali per le nostre relazioni interpersonali da remoto) alla fruizione di contenuti (sempre più streaming, basti pensare al boom di Netflix). “La casa diventa sempre più il cuore della nostra vita”, tra smart working e Dad aggiunge Perone, che preannuncia un prossimo serio investimento a Napoli da parte di Huawei.
Complessità del digitale
E se la priorità del mondo sanitario è quella di rendere gli ospedali sempre più connessi e di interconnettere fra loro il numero maggiore di dispositivi medici, il Professor Giorgi Ventre, Università Federico II – Huawei Digital Academy ha ricordato il paradosso del digitale, secondo cui alcune operazioni, come ad esempio la spesa online, sono diventate sempre più semplici grazie alla rete. Ma altre, come ad esempio, l’home banking, sono diventate al contrario molto più complesse. “E’ per questo che il tema delle competenze digitali specialistiche diventa sempre più importante per un paese come l’Italia”, ha detto Ventre. Il Professore ha poi rimarcato ancora una volta come le competenze digitali (ad esempio cybersecurity, phishing, cyberbullismo) siano basilari. Così come centrale è il ruolo centrale della scuola. Senza dimenticare la necessità di garantire a livello locale il reskilling e l’upskilling di chi un lavoro ce l’ha già.
Prossime tappe
Le prossime tappe dello Smart City Tour 2020:
- Area Sud, il 10 novembre a Palermo: “Sicily Smart Region: quale futuro per uno sviluppo sostenibile del potenziale sul territorio?”
- Area Sardegna, il 12 novembre a Cagliari: “Sardegna: un modello di successo per le regioni smart d’Italia”
- Area Nord-Est, il 17 novembre il tour si concluderà a Bolzano dove il tema dellla tappa sarà: “Dopo il successo della Smart Energy, quali soluzioni per una rinnovata produttività dell’ecosistema Nord-Est?”
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