Tra le priorità della nuova squadra europea, presentata ieri da Jean-Claude Juncker, ce ne sono due che hanno registrato il plauso convinto degli operatori tlc: la promozione degli investimenti e il completamento del mercato unico digitale. Due punti che rispecchiano gli orientamenti politici illustrati del nuovo presidente, che a luglio, in occasione della sua designazione, aveva posto il digital single market al secondo posto della sua scaletta, appena dopo ‘crescita e investimenti’.
L’industria e gli analisti di JP Morgan si sono già espressi a favore delle scelte di Juncker per il digitale, ma non sono i soli.
In una nota, anche HSBC sottolinea che la nomina di Günther Oettinger a Commissario per il digitale sembra essere la risposta giusta per risolvere molte delle criticità espresse da ETNO – l’associazione che riunisce i principali operatori tlc europei – in tema di sostegno agli investimenti.
“Anche se Juncker ha ribadito di aver assegnato le deleghe alle persone, non ai paesi, notiamo che l’incarico chiave della Digital Economy (in precedenza ricoperto da Neelie Kroes) è andato all’ex commissario per l’energia Günther Oettinger dalla Germania, un paese che ha manifestato un forte sostegno al settore delle tlc in questi ultimi anni”, hanno sottolineato gli analisti di HSBC.
La Germania, notano ancora gli analisti, si è mostrata favorevole al consolidamento del mercato “e immaginiamo che Oettinger segua questa linea”.
Come parte della sua missione, Günther Oettinger dovrà “mettere insieme diversi Commissari e parti della Commissione per realizzare politiche coerenti che portino al risultato”, che in questo caso è la realizzazione del mercato unico digitale.
Nella sua ‘mission letter’ a Günther Oettinger, Juncker lo ha sottolineato espressamente: bisogna “utilizzare molto meglio le opportunità offerte dalle tecnologie digitali, che non conoscono confini. Per farlo, avremo bisogno di abbattere i silos nazionali nella regolamentazione delle telecomunicazioni, nella legislazione sul diritto d’autore e sulla protezione dei dati, nella gestione dello spettro radio e nell’applicazione del diritto della concorrenza. Più i mercati sono regolati a livello transnazionale, più le regole sulla concorrenza possono diventare trasversali o addirittura continentali. È necessario – conclude Juncker – impostare obiettivi strategici chiari e a lungo termine per offrire certezza del diritto nel settore e creare il contesto normativo adatto a promuovere gli investimenti e l’innovazione”.
Juncker ha inoltre creato dei Project team che rispecchiano le priorità politiche all’interno dei diversi portafogli. Uno di questi team è dedicato proprio al ‘Digital Single Market’.
Vice presidente del nuovo portafoglio Digital Single Market è l’estone Andrus Ansip che, nell’ambito del suo ruolo trasversale avrà la responsabilità di guidare e coordinare il lavoro dei vari commissari, in particolare i Commissari per l’economia e la società digitale; per il mercato interno, industria, imprenditoria e PMI; Occupazione, affari sociali, competenze e mobilità del lavoro; Giustizia, consumatori e uguaglianza di genere; Affari economici e finanziari, fiscalità e dogane; Politica regionale; agricoltura e sviluppo rurale.
La sua mission, come gli ha scritto Juncker, consisterà innanzitutto nel fare dell’Europa una regione “leader nelle tecnologie della comunicazione e dell’informazione”, quindi nel fare in modo che “le norme fiscali e sulla concorrenza stimolino gli investimenti privati e pubblici nelle infrastrutture a banda larga”.