La pandemia ha impattato duramente l’intero settore del Real Estate. Tra tutti i segmenti del comparto che hanno risentito della grande crisi economica provocata dal Covid-19, quello dell’hospitality è sicuramente il più colpito. Prima il lockdown ha causato una battuta d’arresto ai viaggi internazionali, congelando di fatto l’intero settore del turismo, poi l’alternanza tra aperture e chiusure, e le restrizioni – giuste per tutelare la salute pubblica – hanno portato all’inevitabile chiusura di molte strutture.
Si sono messi in moto cambiamenti drastici che avranno inevitabilmente conseguenze di lunga durata, portando a una “nuova normalità”. Di fatto, la pandemia ha radicalmente cambiato il modo di viaggiare delle persone, creando nuove esigenze. Per esempio, il distanziamento e l’attenzione alla pulizia – sinonimo di sanificazione – sono diventati elementi essenziali per poter soggiornare in sicurezza. Proprio per questo, la maggior parte delle strutture ricettive ha sentito la necessità di rivoluzionare il proprio business attraverso sistemi tecnologici avanzati. La velocità con cui trend, come l’innovazione digitale, si stanno radicando nel nostro modo di vivere rappresenta una delle grandi sfide che le imprese devono affrontare. Digitalizzazione e big data sembrano essere la strada attraverso cui ripartire.
La grande campagna vaccinale e l’attuazione del Green Pass rappresentano un’importante leva per incentivare il turismo e la mobilità all’interno dell’Europa, e non solo. Per questo gli alberghi e tutte le strutture ricettive devono ripensarsi in una logica tech e smart. La ripresa del settore turistico prevede, infatti, la digitalizzazione dei propri servizi come risposta al nuovo scenario post pandemico: nuove tecnologie per gestire prenotazioni, politiche di cancellazioni e rimborsi completamente da remoto o anche, visto il boom dei pagamenti digitali durante il 2020, la diffusione di servizi come il check-in contactless o l’adozione di “chiavi digitali” totalmente gestite tramite applicazione mobile. Tutte pratiche digitali volte a posizione le strutture alberghiere in un’ottica più technology-oriented.
Queste tecnologie si legano anche al tema della sostenibilità ambientale consentendo all’industria dell’hospitality di ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Anche perché ad oggi il cliente dimostra una sempre maggiore sensibilità alla questione green, privilegiando la scelta di soggiornare in hotel attenti a questa policy.
L’attenzione alle misure sanitarie, di igiene e pulizia, rappresentano un altro nodo centrale per le strutture post pandemia, ma soprattutto è salita in cima alle richieste da parte dei clienti. Anche in questo caso la tecnologia sembra essere la risposta giusta, combinando soluzioni tech che possano garantire il giusto confort ai turisti. Quest’ultimo aspetto si lega strettamente anche all’esigenza di ridisegnare gli spazi. È ormai importante per le imprese del settore prevedere ristoranti con il giusto distanziamento tra i tavoli e i menù consultabili con il QR Code, aumentare le date del soggiorno e rendere le stanze più simili ad un appartamento accogliente. Il nuovo viaggiatore è infatti anche un lavoratore agile, abituato ormai allo smart working e quindi svincolato da orari e posto di lavoro.
Il mondo dell’hospitality ha da tempo tra i suoi obiettivi quello di riconvertire i propri spazi, trasformandoli in luoghi adatti anche allo smart working (aumentato a dismisura in tempi di pandemia). Alcune grandi catene alberghiere hanno già creato dei programmi dedicati appositamente ai lavoratori in smart, mettendo a disposizione camere anche solo per una giornata e offrendo loro cibo, bevande, Wi-Fi e ogni tipo di supporto tecnologico.
La digitalizzazione in risposta all’emergenza sanitaria, dunque, può rivelarsi una grande opportunità di rilancio per il settore dell’hospitality. Grazie a questi strumenti digitali non solo è possibile far viaggiare e soggiornare in sicurezza gli ospiti, ma anche migliorare la loro customer experience. Chatbot, reception virtuali e applicazioni per check in e check out rendono infatti l’esperienza del cliente unica e sicura, ponendo le imprese del settore in una posizione sempre più attrattiva e competitiva.
A prescindere dallo specifico modello con cui sceglieremo di progettare e costruire questa “nuova normalità”, è chiaro che saranno premianti condizioni di hospitality accessibile e sostenibile, abilitata da un’infrastruttura tecnologica che consenta di migliorare i servizi al cliente e, più in generale, al cittadino.