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Hackathon2016, in Puglia con i giganti del web. Boccia (Pd): ‘Regole nuove e globali per l’economia digitale’

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A Trani confronto a tutto tondo sull’economia digitale. Mentre l’Ad di Poste Francesco Caio invita già a pensare ‘al dopo Google’, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri rivendica per il digitale ‘stesse regole degli OTT’.

E’ partita questo fine settimana dalla Puglia, precisamente dal Castello Svevo di Trani, la “Direzione Hackathon 2016”.

L’on. Francesco Boccia (Pd) insieme a Confindustria Bari-Bat ha lanciato questa importante maratona che il prossimo anno metterà insieme oltre 200 ‘startuppers’, con le loro idee e i loro progetti valutati dai principali investitori nazionali ed internazionali.

Sabato 21 novembre si è, infatti, tenuta la puntata zero di quello che si preannuncia come il festival globale dell’economia al tempo del digitale che proseguirà, sempre in Puglia, dal 9 al 12 giugno prossimi, nei castelli di Barletta, Castel del Monte di Andria ed allo stesso Castello Svevo di Trani.

Un appuntamento importante che ha visto i riflettori puntati su alcune tematiche cruciali per l’Italia e per la Ue, impegnata nella realizzazione della strategia per il Mercato Unico Digitale.

Un strategia che per essere funzionale deve necessariamente passare dall’adozione di un pacchetto di regole comuni e condivise tra i Paesi membri.

Argomentazioni molto sentite da Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera, che è stato tra i promotori della Web Tax in vigore dal 1° gennaio 2014 per la parte riguardante il ruling per la pubblicità online.

Francesco Boccia: ‘Nuova stagione del capitalismo globale che la politica deve regolamentare’

“Stiamo vivendo una nuova stagione del capitalismo globale che la politica deve intercettare e regolamentare”, ha indicato Boccia, precisando che “questa fase storica ha un concetto principale: redistribuzione di valore. L’impatto del digitale sul sistema globale porta alcune aziende ad accumulare tanto valore, se accade questo è perché la regolazione o non c’è o non ha funzionato”.

“Teniamoci per mano nel segno dell’equità fiscale, della redistribuzione del valore collettivo e delle opportunità che l’economia digitale offre. Con Hackathon – ha sottolineato Boccia – vogliamo pensare ai giovani e ai contenuti da valorizzare e tutelare. Saranno questi i due pilastri di Hackathon 2016, sono la benzina della digitalizzazione dell’economia e noi ce l’abbiamo proprio in casa nostra, dobbiamo solo tutelarli quando tentano di danneggiarli e investirci su. A giugno faremo una vera maratona digitale, coinvolgendo i diversi comparti che operano col digitale dall’informazione al turismo, dal commercio all’aerospazio”.

L’obiettivo – ha spiegato Boccia – è far diventare la Puglia, e la Terra d’Ofanto in particolare, il riferimento italiano dell’elaborazione imprenditoriale, scientifica e culturale del digitale sulla nuova catena del valore dei principali comparti economici. Per ciascun comparto, nel 2016, saranno previsti confronti con le multinazionali del web, con i vertici delle OTT (Over the Top), analisi da parte dei più grandi investitori nazionali ed internazionali delle proposte delle giovani start-up. Il tutto nelle Vecchie Segherie Mastrototaro, per più di un secolo sede di un’azienda manifatturiera, oggi centro culturale che ospiterà a giugno il primo Hackathon italiano. Una vera e propria maratona del digitale, dove per 3 giorni si confronteranno ininterrottamente giovani, investitori e multinazionali. Mentre il Castello Svevo di Trani, quello di Bisceglie, quello di Barletta e Castel del Monte faranno da scenario per dibattiti e plenarie”.

Nel corso della manifestazione, oltre all’Hackathon permanente, si sono susseguiti dibattiti e confronti tra i principali attori, italiani ed esteri, dell’economia digitale.

La catena del valore, con l’economia digitale, è profondamente cambiata e la dematerializzazione della ricchezza necessita di un approccio radicalmente nuovo.

Alla “Direzione Hackathon 2016” dibattito aperto su tv ed economia digitale, passando per l’analisi dei nuovi attori dell’audiovisivo, le web company, e della convergenza sempre più forte tra media e tlc. Senza tralasciare la musica ai tempi del digitale, di cui si è discusso la mattina con Filippo Sugar (presidente Siae), Enzo Mazza (presidente Fimi), Roberto Razzini (Ceo Warner Chappel Music Italia), Daniela Biscarini (responsabile multimedia entertainment di Telecom Italia) e gli Zero Assoluto. Alla “Direzione Hackathon 2016” c’è stato anche modo di parlare di esperienze di successo come Key4biz, Luisa Via Roma e TheOutplay.

Il Ceo di quest’ultima, Andrea Pezzi, ha anche citato i problemi che derivano “dall’esistenza di posizioni dominanti come quella di Google”.

Francesco Caio: ‘Pensiamo al dopo Google’

“Il digitale sarà un’opportunità che il Paese riuscirà a sfruttare solo se si sarà liberi di dirsi le cose come stanno. Alcuni mestieri non servono più. Far finta di nulla è rischioso. Il digitale, in questo, mette a nudo le inefficienze come le opportunità di crescita”, ha dichiarato Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane.

Il pensiero poi va agli Over-The-Top. “Sono esempi di accumulazione rapidissima di valore nelle mani di pochi che possiedono un algoritmo”, ha osservato Caio, aggiungendo: “Bisognerebbe redistribuire le opportunità. I leader cambiano. Non facciamoci narcotizzare dal fatto che non si possa pensare al dopo Google”.

Secondo Caio, “Occorre cambiare prospettiva in Italia. Questo è un Paese che si è preoccupato di conservare la ricchezza accumulata, senza pensare opportunamente a quella da costruire. Siamo stati strepitosi da poveri, ma un disastro da ricchi”.

 

Fedele Confalonieri: ‘Nel digitale vogliamo le stesse regole degli OTT’

Intervento a tutto tondo di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, che intervistato da Antonello Piroso ha parlato dell’azienda di Cologno Monzese, delle possibilità sfumate con Telecom Italia, del rapporto tra broadcaster e web company ma anche delle opportunità che il gruppo ha perso per via dell’ingresso di Silvio Berlusconi in politica, come l’operazione sulla tedesca ProSiebenSat.

Telecom? Ce lo hanno impedito le regole. E questa è stata la double face del Berlusconismo politico”, ha detto senza mezzi termini Confalonieri che, riguardo agli OTT, ha ricordato l’accordo con Google che ha permesso di azzerare il contenzioso con YouTube.

Noi – ha indicato – crediamo che si debba condividere lo stesso terreno di gioco. E questo non sta avvenendo. Creare barriere protezionistiche è sbagliato, ma per quelli della mia generazione la parola gratis non esisteva. E comunque avere le stesse regole è giusto. Non puoi giocare non pagando tasse adeguate. Noi abbiamo regole per l’etica, tetti alla pubblicità. E loro?”.

Il rischio, per il presidente di Mediaset, “è una colonizzazione culturale del nostro Paese, attraverso la diffusione gratuita dei contenuti sulle piattaforme digitali”. A Boccia, infine Confalonieri, ha riconosciuto, tra l’altro, di essere stato “tra i primi a comprendere che i cosiddetti Over-The-Top, prendevano i contenuti senza pagare le tasse”.

“Sul digitale rivendichiamo parità di trattamento e regole identiche alle OTT”, ha concluso Confalonieri.

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