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Guida autonoma, primi veicoli sulle strade britanniche entro due anni. Attesi 38 mila nuovi posti di lavoro entro il 2035

Guida autonoma, investimenti e posti di lavoro in Gran Bretagna

Le prime auto a guida autonoma potrebbero circolare per le strade del Regno Unito già nel 2026, dopo il voto favorevole all’ Automated Vehicles (AV) Act di fine maggio.

La nuova legge favorirà una leadership britannica nel settore, soprattutto per quel che concerne la regolamentazione di questa tecnologia. Secondo le stime dello stesso Governo di Londra, si potrebbe raggiungere un potenziale economico di 42 miliardi di sterline entro il 20235, per 38 mila nuovi posti di lavoro qualificati.

Al centro delle politiche di settore c’è certamente la sicurezza stradale e la riduzione degli incidenti, che nell’88% dei casi sono legati ad errori umani, ma anche la volontà di raggiungere una posizione di leadership a livello regolatorio e tecnologico.

La Gran Bretagna è sulla soglia di una rivoluzione automobilistica e questa nuova legge rappresenta un momento fondamentale per il nostro settore della guida autonoma”, ha affermato il ministro dei Trasporti, Mark Harper, aggiungendo: “il nuovo regolamento farà sì che i veicoli a guida autonoma possano essere lanciati sulle strade britanniche già nel 2026, con un concreto impulso sia alla sicurezza, sia alla nostra economia”.

Negli ultimi anni 600 milioni di sterline di investimenti pubblici e privati

Nel Regno Unito sono già in corso diverse sperimentazioni di veicoli a guida autonoma, con i casi studio di Wayve e Oxa, rispettivamente a Londra e Oxford.

Wayve a maggio si è assicurata un round di finanziamenti di oltre un miliardo di dollari per lo viluppo si nuovi software AI che trovano sempre maggiore impiego nella guida autonoma.

Tra il 2018 ed il 2022, sempre secondo dati forniti dal Governo britannico, il Paese anglosassone ha generato 475 milioni di sterline di investimenti diretti e creato 1.500 nuovi posti di lavoro nel solo settore dei veicoli a guida autonoma.

Dal 2015 ad oggi, in Gran Bretagna si sono avuti investimenti pubblici e privati in questa tecnologia pari a 600 milioni di sterline.

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