“Oggi avremmo bisogno di sindacati digitali che controllano il flusso dei dati degli italiani che vanno in America. I sindacati sono ancora rimasti al 900“. Da questo punto di vista i dati Eni rimangono in Eni, mentre la Pubblica amministrazione da in gestione a Google i dati perché noi siamo in ritardo, ma cosa significa? Dobbiamo avere lo Stato che deve fare lo Stato”.
A dirlo è Beppe Grillo, co-fondatore M5S, in un collegamento video con la sala Nassirya del Senato, sulla presentazione delle misure di sostegno alle comunità di autoproduzione e autoconsumo di energia. Non è la prima volta che il co-fondatore del Movimento 5 Stelle parla della sovranità digitale e dell’importanza dei dati.
“Ci tengo a questa battaglia – dice Grillo – la vera grande riforma sarà quando avremo un iCloud di dati italiani e poi un grande server europeo. I giganti del web, gli ‘over the top’ che gestiscono titanici flussi di dati relativi alla vita di ognuno di noi ed emessi dai nostri device digitali, questi colonizzano e succhiano tutta la linfa vitale, che oggi sono i dati, venduti alla velocità della luce ogni giorno e la gente non lo sa”, sottolinea Grillo.
Sul Recovery Found
L’ex comico ha parlato anche dei piani per spendere i soldi del Recovery Fund: “Abbiamo bisogno di una visione del Mondo, un momento straordinario per poter effettuare cose straordinarie mentre in Parlamento si parla solo di nomine”, ha continuato Grillo. “Lo Stato deve fare le linee guida su energia, scuola, ambiente, telecomunicazioni. La critica è rivolta a tutti. Per avere i fondi Ue si parla di 500 progetti e nessun cittadino sa niente“, ha concluso.