Digital Society

Grey-Panthers: ecco i senior di nuova generazione, attivi, ricchi di interessi e dinamici

di Fausto Franceschini (Engineering Ingegneria Informatica) |

Un’esperienza decennale che ha lo scopo di promuovere la digitalizzazione degli over 50 e di favorire l’"Active Ageing”. Dal 2005 al 2015, il numero di persone tra i 65 e i 74 anni che utilizza Internet in Italia è cresciuto del +556%.

Un gruppo attivo di cittadini che propone un modo diverso di raccontare la trasformazione della Pubblica Amministrazione. Sono le donne e gli uomini che hanno dato vita alla rubrica “Cittadini Attivi” su Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Sono un “immigrato digitale”, cioè una persona che è cresciuta prima delle tecnologie digitali e le ha adottate in un secondo tempo. Ma ho 64 anni e quindi faccio parte della cosiddetta “terza età”. Continuo a lavorare in ambito I&T e, soprattutto, ad essere attivo grazie ai miei interessi e ai miei hobby coltivati negli anni. Vivendo i piccoli problemi e alcune difficoltà derivanti dall’età anagrafica, cerco di essere attento ed empatico ai miei coetanei; a proposito di empatia, di partecipazione, di collaborazione, di attenzione al prossimo, ho vissuto una bella esperienza al “Digital Week” che si è svolto a Milano dal 13 al 17 marzo. L’evento, che si è svolto in diverse location cittadine, ha riguardato le tecnologie intelligenti che trasformano la città, il lavoro e le relazioni umane favorendo lo sviluppo di un’intelligenza collettiva, capace di promuovere contemporaneamente crescita individuale e sociale.

Ho partecipato a diversi incontri ma uno in particolare mi ha coinvolto sia emotivamente sia culturalmente: mi riferisco a quello che si è svolto presso il Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti “che ha avuto come argomento il doppio dibattito:
IL DIGITAL DIVIDE DEI SENIOR E LA CONQUISTA FELICE DEL WEB”, con Vitalba Paesano (Direttore Responsabile www.grey-panthers.it);
COME CAMBIA IL MODO DI PENSARE DEI NATIVI DIGITALI”, con Laura Ambrosiano (Psicoanalista SPI);
una doppia e coerente discussione pubblica che potrebbe essere così sintetizzata: nonni e nipoti alla felice conquista del web.

Accennavo prima al coinvolgimento personale: oltre a lavorare da quasi 40 anni nel campo dell’I&T, sono anche nonno di tre nipotine di 15, 11 e 10 anni.
Ma facciamo un passo indietro. Chi è “Grey-Panthers”?
Attivi sulla rete dal 2008, www.grey-panthers.it si rivolge al pubblico degli over 50 con contenuti ad aggiornamento quotidiano proponendosi di soddisfare gli interessi e le passioni di un pubblico maturo, ricco di esperienza e tuttavia disponibile a nuovi confronti, a nuove realtà: i senior di nuova generazione, attivi e progettuali, ricchi di interessi e di mobilità. La testata conta ormai circa 70.000 contatti, con articoli pubblicati quotidianamente, con la newsletter mensile e le pagine social. L’esperienza decennale ha lo scopo di promuovere la digitalizzazione degli over 50, di favorire l’”Active Ageing”, tanto sollecitato da tutti e ancora poco sostenuto dalle istituzioni, nell’affrontare le molte tematiche che la presenza sempre più consistente di questa fascia di popolazione genera nella società (pensiamo alle esigenze emergenti del “senior housing“, alle abitazioni protette di nuovo tipo, alla sanità digitale e alle tecnologie sottese). Un grosso impegno è stato quello di affiancare come partner il progetto “ABC Digital” di Assolombarda per la diffusione dell’uso di Internet e il superamento del digital divide dei senior.

Nella sala stracolma di partecipanti, su questo tema di grande attualità e rilievo sociale, ho riscontrato tantissimo entusiasmo, enorme attenzione e altrettanta consapevolezza delle svariate opportunità offerte dal web grazie all’impegno di questa organizzazione gestita da un piccolo manipolo di volontari che ha interessi ed esigenze precise basate sul buon gusto, sulla qualità e sulla cultura. Dal 2008 a oggi www.grey-panthers.it si è trasformato da spazio web di “prima accoglienza” in “cassa di risonanza” di informazioni, eventi e iniziative che riguardano i senior, protagonisti del loro tempo. Questa attività permette di facilitare il primo approccio web dei senior, vittime spesso del Digital Divide.

I dati Istat al 2018 rivivevano che dal 2005 al 2015 il numero di persone tra i 65 e i 74 anni che utilizzano il pc è aumentato del +343%, mentre negli stessi anni e per la medesima fascia di età, il numero di persone che utilizza Internet è incrementato addirittura del +556%. Anche per gli anziani, quindi, negli ultimi anni, è diventato importante essere connessi e partecipare attivamente alla vita online, compresa quella social. Ciò nonostante, l’età sembra essere ancora un fattore che incide molto sull’effettivo utilizzo di internet. Basti pensare che, sempre secondo i dati Istat, il 60,4% delle persone tra i 55 e i 59 anni sono utenti di internet, tra i 60 e i 64 anni sono il 45,9%, tra i 65 e i 74 anni si scende al 25,6% e al 6,7% tra gli over 74i.

A questi dati dobbiamo aggiungere il fatto che, pur interfacciandosi con il mondo del web, la maggior parte di queste persone non ha capacità digitali avanzate. Per loro l’utilizzo di internet è strettamente limitato ai motori di ricerca, all’invio di mail e allo spostamento di file, oppure alla lettura di quotidiani online. Difficilmente riuscirebbero a muoversi in autonomia se messi di fronte a strumenti nuovi, mai usati prima, o a risolvere problemi anche di natura elementare senza assistenza. In questo senso emerge che per la maggioranza delle persone anziane non c’è una vera e propria alfabetizzazione informatica, e sono poche le politiche e i servizi che potrebbero dar loro una mano, fare da guida, educarli digitalmente.

Oggi l’utilizzo consapevole della tecnologia è uno strumento di inclusione davvero potente e per questo motivo, in riferimento alle persone anziane, l’attenzione di Grey-Panthers è davvero oro colato anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Oggi sono ancora forti i pregiudizi verso gli over 50, considerati dal mercato della produzione un target marginale. Invece questa fascia di popolazione ha potere d’acquisto, tempo libero e sta diventando addirittura opinion leader nella dinamica sociale delle famiglie. Caratteristica della struttura è la dinamica e la progettualità, un grande coraggio d’impresa e di iniziative. Inoltre, offre lavoro ai giovani e mette l’esperienza senior al servizio dei giovani, per esempio con una competenza dedicata alle problematiche del lavoro.

Dal 2012 poi, ampliando l’area lavoro e scambio tra generazioni, è stato favorito il dialogo tra senior e giovani. Perché la terza età non è un ghetto, ma una realtà dinamica e progettuale ben consapevole della realtà del nostro tempo.
Ed è proprio questa ultima peculiarità che mi ha colpito in quanto la sento fortemente mia: la fusione, il connubio tra i Senior che, colpiti da Digital Divide, sono passati dalla diffidenza totale per Internet a un uso parziale e spesso ancora sofferto, e i giovani che, invece, per quanto disinvolti, confondono a volte il reale e il virtuale, che hanno bisogno di essere affiancati ed educati per conquistare sicurezza spirito critico sul web al fine di trarne tutti i vantaggi possibili.

Alla diffidente riottosità dei senior per la digitalizzazione, vissuta come altro da sé, scomoda, difficile e forse anche pericolosa, fa riscontro la spregiudicatezza indifesa e senza barriere dei giovani nativi digitali. Nell’incontro si esaminano tanti buoni motivi perché i Senior raggiungano un uso globale del web e, allo stesso tempo, si spiega come la mente dei giovani possa essere educata a un uso consapevole della Rete.

Il dibattito è stato arricchito da Laura Ambrosiano, Psicoanalista SPI, che ha illustrato la struttura di pensiero dei nativi digitali e la dipendenza dal mezzo multimediale, che può crearsi e che tranquillizza, rispetto alla difficoltà del confronto con gli umani. Questo approfondimento del problema, nel confronto, nella collaborazione, nella sinergia dello scambio culturale fra il gruppo dei sento e quello dei giovani, identifica nuove strategie per superare il Digital Divide e svolgere in rete attività web di utilità pubblica.
L’organizzazione è seguitissima da un pubblico colto che apprezza i contenuti di qualità che vengono inseriti quotidianamente su argomenti quali sostenibilità, green economy, Europa, economia, spettacolo, letture, libri, iniziative ed eventi, turismo slow.
Un’oasi di bellezza e di partecipazione che dovrebbe essere presa ad esempio su tutto il territorio nazionale.

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