La popolazione urbana degli Stati Uniti tocca ormai i 270 milioni di cittadini (US Census Bureau, 2013). A partire dal 2012, si sono registrati quasi 2,5 milioni di cittadini in più all’anno negli USA e si tratta di un fenomeno che relativo all’80% delle città americane.
Situazione che va seguita da vicino perché, oltre il Nord America, riguarda anche l’Europa e sostanzialmente tutto il sudest asiatico (meno l’Africa). I problemi legati all’iperdensità abitativa in area urbana sono molteplici e tutti ugualmente urgenti.
Tra questi ci sono certamente l’efficienza energetica (smart grid, smart metering), le clean technologies e le fonti energetiche rinnovabili. La sostenibilità è il tema centrale della crescita nel prossimo decennio e oltre. Negli Stati Uniti il 40% ti tutta l’energia è consumata in edifici residenziali e commerciali (centri commerciali, grande distribuzione, catene di negozi), per un costo di 414 miliardi di dollari (fonte Dipartimento dell’Energia USA, 2013).
Per questo è stato creato l’incubatore per startup della clean technology da 10 milioni di dollari: Innovation Incubator (IN2). Un’iniziativa frutto dell’accordo tra Wells Fargo Foundation e dal National Renewable Energy Laboratory del Dipartimento dell’Energia (US DoE) per promuovere l’utilizzo di tecnologie pulite e sostenibili nell’edilizia privata e pubblica.
C’è da ridurre consumi, costi ed emissioni nocive. Durante lo scorso anno, negli Usa, il riscaldamento giornaliero delle case è aumentato del 18% rispetto al 2012 e, dal 1990, solo in tre anni, 1996, 2000 e 2010, le emissioni di CO2 erano aumentate più che nel 2013.
Nell’ultimo rapporto “U.S. Energy-Related Carbon Dioxide Emissions, 2013”, pubblicato dall’Energy Information Agency (EIA) degli Stati Uniti, si legge che le emissioni di anidride carbomnica sono passate da 5.267 milioni di tonnellate del 2012 alle attuali 5.400 milioni di tonnellate.
Secondo il gruppo di esperti sul clima dell’ONU (IPCCC), le concentrazioni di gas serra sono le più alte da 800 mila anni a questa parte: “Ci resta poco tempo per riuscire a tenere sotto controllo l’aumento di temperatura globale sotto i due gradi centigradi”.