Ad una settimana dall’obbligo del green pass per accedere o meno a luoghi pubblici al chiuso o ad alta affluenza di pubblico, sono iniziati i controlli delle forze dell’ordine. A farli scattare, finalmente, è stato il “pasticcio”, creato inutilmente, su quando è possibile chiedere anche i documenti d’identità ai possessori del lasciapassare sanitario.
Le multe per chi è senza green pass dove è obbligatorio e per gli esercenti che non controllano
Chi viene trovato senza green pass dove è obbligatorio rischia la multa da:
- 400 a 1.000 euro.
- Per chi falsifica i dati (ad esempio la data di effettuazione del tampone, oppure quella del certificato di guarigione) può scattare la denuncia.
- Il gestore del locale che non controlla il possesso del green pass rischia la multa da 400 a 1.000 euro e
- in caso di violazione reiterata per tre volte in tre giorni diversi, “l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”.
Green Pass, quando c’è l’obbligo per i verificatori di chiedere i documenti d’identità?
I casi specifici in cui gli esercenti e ristoratori sono obbligati a verificare anche i documenti d’identità dei possessori del green pass sono stati definiti dalla ormai “famosa” circolare del Viminale. (Scaricala da qui). Firmata dal prefetto Bruno Frattasi, capo di gabinetto del Viminale, la circolare non fa altro che confermare il dPCM del 17 giugno.
Green pass, cosa prevede la circolare del Viminale?
In sostanza, il ministero dell’Interno conferma che “la verifica dei documenti d’identità dei possessori del Green Pass è di natura discrezionale”, ma, ecco la novità introdotta dal ministero dell’Interno, “la verifica dei documenti d’identità si renderà necessaria in caso di abuso o elusione delle norme, come, ad esempio, quando appaia manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione”. E se il Green Pass viene prestato tra coetanei dello stesso sesso la verifica del documento d’identità non avverrà mai?
Green pass, e se viene chiesto sempre anche il documento d’identità?
E se invece esercenti e ristoratori dovesse sempre chiedere anche il documento d’identità per consentire o meno loro ad accedere ai luoghi pubblici al chiuso o ad alta affluenza di pubblico? Possono farlo. Lo prevede il dPCM del 17 giugno. Eccolo:
Ed anche il Garante Privacy non ha potuto che confermare la norma, evidenziando quella del verificatore come una mera facoltà (“su richiesta”) di chiedere, contestualmente, il documento d’identità al possessore del Green Pass. Quindi, non c’è l’obbligo. Ma possono farlo.