L’economia verde vale nel nostro Paese più di 102 miliardi di euro. È quanto emerso dalla presentazione del Rapporto GreenItaly 2015 di Fondazione Symbola e Unioncamere.
Nel sesto rapporto dedicato all’economia verde nazionale, realizzato in collaborazione con Conai, si è infatti registrato un aumento di aziende attive nel settore che dal 2008, anno dell’inizio della crisi, sono arrivate a 372 mila.
Ciò significa che nel momento più drammatico per l’economia italiana, quasi un’azienda su tre ha investito in innovazione, ricerca, sostenibilità, design, qualità, efficienza. Solo quest’anno, incoraggiate dai primi segnali della ripresa, 120mila imprese hanno investito green, o intendono farlo entro dicembre, il 36% in più rispetto al 2014.
Oggi, stando allo studio, sono 2.942.000 i posti di lavoro ‘green’ per un valore aggiunto dell’economia verde di oltre 100 miliardi di euro. Si tratta del 13,2% sul totale degli occupati nel nostro Paese, che saliranno di altre 300 mila unità a fine 2015.
Come ha spiegato Ermete Realacci, presidente di Symbola: “Puntando sul green non solo il made in Italy ha coniugato qualità, tradizioni, innovazione e competitività, ma ha aperto la via dell’economia circolare. Un nuovo modello di sviluppo che somiglia molto a quell’economia a misura d’uomo, che rifiuta lo scarto, attenta alla custodia della casa comune di cui parla Papa Francesco. Un’economia in cui un’Italia che fa l’Italia è già in campo, che è strategica anche per il Pianeta e può rappresentare il nostro contributo alla Cop21 di Parigi”.
Sulla stessa linea Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere: “Continuare a far crescere questo volto ‘verde’ della nostra economia vuol dire anche adoperarsi per creare un contesto più innovativo e competitivo. Le Camere di commercio sono già coinvolte su questo fronte e intendono moltiplicare il proprio impegno. Nella convinzione che, oggi, la scelta della sostenibilità non sia rinviabile”.
Tra le figure professionali verdi, i green jobs più richiesti sono: l’installatore di impianti termici a basso impatto, l’ingegnere energetico, il tecnico meccatronico, l’ecobrand manager, l’esperto di acquisti verdi, l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto del restauro urbano storico, il serramentista sostenibile, l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo, il programmatore delle risorse agroforestali, l’esperto in pedologia – la scienza che studia il suolo, la genesi, sua composizione, le variazioni, soprattutto a fini agricoli, l’ingegnere ambientale, lo statistico ambientale e il risk manager.
Le aziende green in Italia sono più diffuse in Lombardia (71 mila), Lazio (35 mila) e Veneto (31 mila). Scendendo nel dettaglio provinciale, troviamo sul podio, con il più elevato numero di assunzioni di green jobs programmate per quest’anno, la provincia di Milano (11.450 unità), cui seguono le province di Roma (8.060), Torino (3.110) e Napoli (2.860).