Nell’ultimo anno il 25.9% delle imprese green italiane ha aumentato il proprio fatturato e ha favorito l’assunzione di circa 330.000 nuovi occupati. Si tratta del 43.9% di tutte le assunzioni registrate in Italia. Scegliere verde paga, soprattutto quando si uniscono innovazione e tradizione.
È quanto affermato da Ivan Lo Bello, presidente Unioncamere, intervenuto al convegno “Azienda e Finanza 2030: il motore dello sviluppo sostenibile”, svoltosi a Milano nei giorni scorsi. Durante l’incontro sei tra le principali associazioni italiane dell’impresa e della finanza hanno firmato una dichiarazione d’intenti per promuovere ed investire nello sviluppo sostenibile, in una vera green economy.
Alleanza Cooperative Italiane, Confederazione Italiana Agricoltori, Confcommercio e Confindustria, insieme a Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, oltre a Federazione Banche Assicurazioni e Finanza, si legge in una nota ENEL, “hanno creato un fronte comune per cambiare il modello di sviluppo futuro: più sostenibile, ma anche più inclusivo ed equo, perché l’Italia contribuisca quanto prima al raggiungimento dei 17 obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu”.
All’evento infatti sono stati invitati anche i vertici di Enel, Unicredit, Unipol e WindTre, partner del Festival dello Sviluppo sostenibile, che si è chiuso ieri a Roma.
La dichiarazione e gli obiettivi dell’Agenda 2030
Sono 23 i punti raccolti nella dichiarazione d’intenti, nella quale si prende l’impegno a informare le imprese sugli SDGs (Sustainable Development Goals, i 17 obiettivi di Agenda 2030) e sulle opportunità ad essi connesse, contribuendo a mettere in relazione le imprese stesse con attori pubblici, privati e no-profit operanti nel settore della sostenibilità.
Viene poi promossa una finanza etica e responsabile, che rispetti i criteri ESG (Environment, Social, Governance) nello spirito della Carta dell’Investimento sostenibile e responsabile della finanza italiana, così come l’istituzione di un gruppo di lavoro per sensibilizzare anche le amministrazioni regionali e locali.
In particolare, si punta ad attuare quanto prima una Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, sul modello di quanto il Governo italiano ha fatto proprio attraverso la Strategia energetica nazionale (SEN).
“L’Agenda 2030 prevede 17 obiettivi sostenibili, ma per l’Italia ne abbiamo bisogno di uno in più: tutti i Ministeri devono coordinarsi nelle politiche ambientali, non solo quello dell’Ambiente. Altrimenti le ricadute sul Paese rischiano di essere vane, perché la sostenibilità è patrimonio di tutti”, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
All’ambiente, allo sviluppo sostenibile, alla green economy e la clean energy, è dedicato il G7 Ambiente che si terrà a Bologna l’11 e il 12 giugno. Nell’ambito della Presidenza Italiana del G7 2017, si svolgeranno numerosi incontri tra i sette ministri dell’Ambiente e i rappresentanti della Commissione Europea, che si spera consentiranno di fare il punto sullo stato di attuazione dell’Agenda di Parigi e dell’Agenda 2030, ma anche di affrontare temi sui quali i paesi più avanzati possono fare da apripista: dalla finanza verde alla tassazione ambientale, dall’inquinamento dei mari all’uso efficiente delle risorse.