Il Premier Johnson propone punti ricarica per ogni nuovo edificio
Il Premier Britannico, Boris Johnson, ha annunciato la volontà del Governo di accelerare il piano per la mobilità elettrica, a partire dalla realizzazione di un’ampia e capillare infrastruttura di ricarica.
Due gli obiettivi primari: realizzare ogni anno 145 mila nuovi punti ricarica per veicoli elettrici e dotare ogni nuovo edificio costruito di diversi punti di ricarica a partire dal 2022.
Una mossa che secondo Londra va nella direzione di rendere più concreto l’obiettivo di vietare la vendita di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2030 e di raggiungere le zero emissioni di CO2 entro il 2050.
La legge riguarderà anche gli edifici sottoposti a lavori di ristrutturazione, quindi non nuovi, che abbiano parcheggi di almeno 10 posti auto, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano The Guardian.
Oggi in Gran Bretagna, fino ad oggi, sono stati installati 26 mila punti ricarica pubblici per veicoli elettrici, di cui 4.900 per ricarica rapida (fast charg). Complessivamente, compresi quelli privati, cioè installati a casa e nelle aziende, il Paese conta quasi 250 mila punti ricarica.
Investire anche in ricerca e innovazione
Altro annuncio di rilievo, fatto da Johnson, è il maggior impegno in piani di investimenti in ricerca e innovazione nel settore della mobilità elettrica e delle tecnologie collegate.
“Non dobbiamo solo adattare la nostra economia alla transizione ecologica – ha spiegato il Premier britannico – ma investire di più in scienza e tecnologia per aumentare la produttività sostenibile e la crescita economica”.
In proposito, il Governo di Londra ha deciso di sostenere un programma di finanziamenti del valore di 150 milioni di sterline per le piccole e medie imprese e i loro progetti green.
Un ulteriore finanziamento di circa 9,4 milioni di sterline sarà destinato allo sviluppo di idrogeno pulito (green hydrogen) a partire da energia generata da un grande parco eolico onshore nei pressi di Glasgow.
Le critiche dell’opposizione: serve transizione green socialmente più equa
Una strategia che però non piace al leader del Partito Laburista, Ed Miliband, che ha accusato Johnson di portare l’industria dell’automobile britannica sull’orlo della catastrofe, “senza aver pensato ad una politica di sostegno per i costruttori e i lavoratori, lasciati soli di fronte ad una transizione necessaria, ma molto difficile, che fatta così aumenta i costi sociali e le disuguaglianze”.
Miliband, in sostanza, richiama l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media e dello stesso esecutivo sul problema delle ripercussioni della transizione ecologica su cittadini e imprese, che vanno affrontate, una per una, per evitare criticità e garantire giustizia ed equità.
“Ad esempio – ha spiegato il leader laburista – si dovrebbe incentivare maggiormente l’acquisto di auto elettriche da parte delle famiglie, soprattutto per chi rientra in una fascia di reddito medio-bassa, che altrimenti non effettuerebbe, accelerando la realizzazione di punti ricarica anche nelle zone economicamente più svantaggiate, perchè solo così si potrà avere una transizione equa, senza escludere nessuno”.