Scatta domani l’ora x delle ricerche online, con l’ingresso in funzione il nuovo algoritmo di Google, disegnato per privilegiare nei risultati di ricerca i siti “mobile friendly”. L’obiettivo di Goolge è semplificare le ricerche degli utenti, premiando i siti progettati per restituire risultati ad hoc per smartphone e tablet, siti che da domani saranno premiati dal search engine con risultati migliori nel ranking delle ricerche, a scapito di quelli che non si sono adeguati ai nuovi parametri e che per questo motivo saranno automaticamente retrocessi in classifica.
Google aveva preannunciato la rivoluzione mobile a febbraio, fornendo ai webmaster un vademecum ben preciso e uno strumento per effettuare test e adeguare i siti ai nuovi indicatori dell’algoritmo di ricerca. L’algoritmo inciderà solo sulle ricerche da dispositivi mobili, dunque non avrà impatto sulle ricerche da pc desktop o nei risultati di Google News.
La riforma di Google è legata ai dati globali sulle ricerche e gli accessi online: secondo gli analisti di ComScore, ormai il 60% degli accessi online avviene da dispositivi mobili, una percentuale destinata ad aumentare e a raggiungere il 70% nel 2020.
Il nuovo algoritmo mobile friendly di Google non sarà indolore per molti siti di brand importanti: secondo la società di ricerca SumAll, il 67% delle prime cento aziende dell’indice Fortune non sono mobile friendly.
Ancora oggi, alla vigilia del cambiamento, c’erano alcuni siti di brand globali non ancora in regola con i nuovi parametri dell’algoritmo. Fra questi, per fare qualche esempio, la homepage del Windows Phone di Microsoft, quella del Daily Mail e del sito di Versace. Per quanto riguarda i siti italiani, la maggior parte non sono mobile friendly e se non si metteranno in regola rischiano entro fine anno di perdere terreno nel ranking delle ricerche su Google.
Fra i criteri che determinano la “friendlyness” di un sito ci sono le dimensioni del testo, lo spazio fra un link e l’altro e se il contenuto è su misura di display mobile. Insomma, i contenuti non dovranno solo essere tempestivi e rilevanti dal punto di vista tradizionalmente giornalistico, ma anche del format più adatto a semplice da usare su smartphone e tablet.
Il mercato globale dell’advertising mobile è quasi triplicato in tre anni, passando da un giro di affari di 2,2 miliardi di dollari nel 2012 a 6,3 miliardi nel 2014.