Come era prevedibile, a 24 ore dalla chiusura del servizio Google News in Spagna, il traffico esterno verso i siti web dei media spagnoli hanno subito un calo a due cifre.
Lo rivelano i dati del servizio di web-analytics Chartbeat, riportati dal sito Gigaom.
Un esito ‘drammatico’, afferma Josh Schwartz di Chartbeat, e temuto dagli editori, quello della decisione di Google, maturata a seguito della nuova legge sul diritto d’autore, adottata lo scorso ottobre e che dal 1° gennaio 2015 obbliga gli aggregatori di contenuti a pagare agli editori le royalties per gli articoli indicizzati.
Il servizio di Chartbeat analizza il traffico di una cinquantina di siti, compresi quelli di alcuni dei principali media spagnoli. I dati di oggi, sottolinea ancora il sito Gigaom, evidenziano un calo medio compreso tra il 10% e il 15% rispetto a prima della chiusura del servizio Google News.
Gli editori spagnoli avevano sperato in un ripensamento da parte di Google, temendo le conseguenze della decisione, che riguarda solo il mercato spagnolo. Un ripensamento, certo, tardivo, visto che la nuova legge sul copyright era stata fortemente voluta dall’associazione spagnola degli editori Aede (Associazione Spagnola Editori Giornali) che però a ridosso della fatidica scadenza ha chiesto al Governo e alla Ue di intervenire per evitare la ‘fuga’ di Google.
Una fuga peraltro prevedibile, visto che la legge obbliga di fatto chiunque pubblichi un link o una breve citazione (snippets) di un articolo di giornale di pagare un equo compenso all’editore, con tanto di sanzioni fino a 600 mila euro per le pagine web che faciliteranno l’accesso specifico e di massa a contenuti offerti illecitamente.
La società non ha invece fatto marcia indietro, confermando la sua decisione con un messaggio sul sito in cui si diceva “incredibilmente triste” di annunciare la chiusura del sito.