Google ha deciso di investire 550 milioni di dollari in JD.com, la seconda piattaforma cinese di eCommerce alle spalle di Alibaba, la piattaforma che gestisce le popolari piattaforme di shopping online Taobao e Tmall. L’annuncio arriva nel momento in cui il motore di ricerca sta spingendo forte per accelerare lo sviluppo di Google Shopping, la piattaforma di comparazione prezzi del gruppo che consente di confrontare le offerte di diversi venditori in aperta concorrenza con Amazon.
L’azienda Usa intende integrare la logisitca e la supply chain di JD.com con la sua piattaforma tecnologica per creare una “nuova generazione” di servizi retail personalizzati nel Sud Est asiatico, in Usa ed Europa, si legge nella nota congiunta.
Una partnership globale, nella quale Google punta 550 milioni in contanti in cambio di 27,1 milioni di azioni di nuova emissione della società cinese, pari a una quota vicina all’1%.
Detto questo, difficilmente l’accordo allenterà la censura di Pechino nei confronti di Google, i cui principali servizi (Gmail, Google Search e Google Maps) sono bloccati in Cina.
L’accordo, peraltro, non è focalizzato sulla Cina come mercato finale.
Anche perché gli internauti del paese asiatico rischiano multe salate se non la prigione in caso di post critici sui social network. Le autorità di Pechino hanno rafforzato il controllo della rete negli ultimi tempi, chiudendo blog di gossip e bloccando diverse piattaforme per “oscenità”.
C’è dadire infine che JD.com è salita agli onori delle cronache per aver avviato in Cina il primo servizio di consegna di pacchi tramite droni in 20mila villaggi del paese. Chissà che in futuro anche Google possa attaccare questo nuovo segmento di mercato, censura di Pechino permettendo.