Pubblicità mirate anche per la Tv che viaggerà sulla fibra ottica di Google. L’azienda sperimenta nuove vie per finanziare i propri servizi, ma gli utenti saranno felici d’essere ‘monitorati’ ancora di più da Big G anche se l’intenzione è quella di offrire spot costruiti sulle loro preferenze? Ci saranno problemi di privacy?
Da Gmail a YouTube, Google prevede sempre una forma di pubblicità per sostenere finanziariamente i servizi offerti.
E adesso cominciamo ad avere anche un’idea su come la società intenderà far girare i profitti con la Google Fiber, il progetto lanciato nel 2012 per la costruzione sperimentale di una rete in fibra ottica inizialmente solo in alcune cittadine americane.
Il gruppo ha, infatti, annunciato un nuovo sistema basato sull’ad-tracking per i network televisivi, già sperimentato lo scorso anno a Kansas City.
In altre parole, agli utenti dei servizi televisivi saranno inviate pubblicità mirate grazie alle informazioni raccolte sulle loro ricerche online.
Dati preziosi che permettono un’ottima profilazione dell’utente e quindi una migliore conoscenza di gusti e preferenze.
Al telespettatore verranno ‘raccomandati’ dei video così come avviene su YouTube ma la differenza è che in questo caso si tratta di annunci pubblicitari.
Anche per questo servizio, le aziende pagheranno solo le pubblicità che vengono effettivamente guardate dagli utenti.
Un sistema di pubblicità ben mirato ed efficiente porterà benefici a Google, agli inserzionisti e (in teoria) anche agli spettatori che potrebbero effettivamente guardare qualcosa che davvero li interessa.
Ma, come hanno dimostrato Amazon e ogni altro rivenditore online, non sempre le pubblicità mirate sono così accurate come potrebbero essere ed è improbabile che i clienti di Google Fiber saranno felici d’essere ancora di più monitorati dalla web company, già nel mirino dei Garanti Privacy per la propria policy sulla conservazione dei dati degli utenti.
Inoltre Google potrà inserire gli annunci pubblicitari anche sui programmi registrati. In pratica se una puntata di Game of Thrones resta sul vostro DVR per sei mesi, quando azionerete il tasto play per poterla guardare partirà un aggiornamento automatico delle pubblicità e non vi sottrarrete agli annunci, anzi, saranno più mirati in base alle ultime tracce che avete lasciato nel web.
Le smart box in uso nelle nostre case possono, infatti, raccogliere molte e interessanti informazioni su abitudini e preferenze dei telespettatori in base a ciò che viene guardato e non tutti sanno che è possibile disattivare questa ‘raccolta dati’ per tutelare la propria privacy.
Google non ha ancora annunciato come intenderà lavorare e passare dalla fase sperimentale alla vera e propria distribuzione di Google Fiber che continua a espandersi lentamente negli Stati Uniti, offrendo ai clienti connessioni ultra veloci da 1Gbps nelle loro case, ma da queste piccole informazioni già circolate in via ufficiosa possiamo cominciare a farci un’idea.