Continua il bracco di ferro tra gli editori tedeschi e Google. La società americana ha deciso di tenere la linea dura e oggi ha annunciato sul suo blog ufficiale l’intenzione di ‘penalizzare’ oltre 200 media tedeschi.
L’azione si colloca nell’ambito di una più ampia disputa che ha portato gli editori europei a scrivere all’Antitrust Ue, accusando Google di sospetto abuso di posizione dominante.
La novità di oggi è che a partire dal 9 ottobre, in Germania il motore di ricerca mostrerà solo il titolo degli articoli delle testate tedesche che hanno protestato, senza alcuna foto o descrizione sui contenuti.
Nei risultati di ricerca non compariranno più quindi i cosiddetti snippets (brevi estratti) con accanto le foto in miniatura.
La misura, informa Google, colpirà siti di informazione noti come Bild.de, Bunte.de o Hoerzu.de, e tutti gli editori rappresentati da VG Media, coalizione creata allo scopo di far valere i diritti di proprietà intellettuale della quale fanno parte Axel Springer, Burda, Madsack e Funke.
Axel Springer è proprietario di Bild, il quotidiano più letto d’Europa, e di Die Welt, uno dei principali giornali tedeschi.
Il provvedimento coinvolgerà quindi circa 170 siti di giornali, 20 siti di televisioni e 59 siti di stazioni radiofoniche.
Vengono invece risparmiati il Frankfurter Allgemeine Zeitung e il quotidiano economico Handelsblatt che non hanno preso parte alla protesta.
La legge tedesca prevede che i motori di ricerca possano usare gratuitamente solo brevi estratti degli articoli.
Gli editori di VG Media vogliono che si paghi per l’uso delle parti d’attacco dei loro pezzi e per le foto collegate ai pezzi.
T-Online (Deutsche Telekom) è stato anche più radicale di Google, cancellando dal proprio algoritmo tutti i siti in questione.