E’ appena iniziata una gigantesca battaglia legale tra Google e l’Unione Europea.
Il colosso tecnologico statunitense ha presentato ricorso contro (la prima) delle tre sentenze emesse dall’autorità antitrust europea, affermando ieri davanti al Tribunale dell’Ue in Lussemburgo che non vi è alcun fondamento legale per condannarla al pagamento di una sanzione del genere.
La multa da 2,4 miliardi di euro
Nel giugno del 2017 la Commissione europea ha imposto a Google un’ammenda di 2,42 miliardi di euro per violazione delle norme antitrust dell’UE. Google, secondo la commissione, ha abusato della posizione dominante sul mercato in quanto motore di ricerca accordando un vantaggio illegale a un altro suo prodotto, il servizio di acquisto comparativo.
“Google ha lanciato tanti prodotti e servizi innovativi che ci hanno cambiato la vita. Gli effetti sono indubbiamente positivi. Ma nella strategia attuata per il suo servizio di acquisti comparativi, non si è limitata a rendere il suo prodotto migliore di quelli concorrenti per attrarre più clienti. Google ha abusato della sua posizione dominante come motore di ricerca per promuovere il suo servizio tra i risultati della ricerca e per retrocedere quello dei concorrenti, aveva dichiarato Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza.
“Google ha tenuto un comportamento illegale ai sensi delle norme antitrust dell’UE perché ha impedito ad altre imprese di competere in base ai propri meriti e di innovare. Ma soprattutto, ha negato ai consumatori europei la possibilità di scegliere liberamente i servizi e di sfruttare appieno i vantaggi dell’innovazione.”
La difesa di Google
Secondo Bloomberg, l’avvocato di Google Thomas Graf ha dichiarato mercoledì al Tribunale dell’UE che “una decisione del genere un decennio prima avrebbe costretto Google ad abbandonare lo sviluppo delle sue tecnologie innovative che conosciamo oggi”, affermando quindi che la politica dell’UE di imporre multe elevate per le preoccupazioni sulla concorrenza minaccia l’innovazione di Internet.
Secondo un portavoce di Google “gli annunci Shopping hanno sempre aiutato le persone a trovare i prodotti che cercano in modo semplice e veloce, e hanno aiutato chi li vende a raggiungere i potenziali clienti. Vogliamo dimostrare alla Corte che abbiamo migliorato la qualità e aumentato la scelta per i consumatori.“
Le altre due multe
Dal 2017 Google ha ricevuto altre due multe dall’Unione Europea per un totale complessivo di 9 miliardi di dollari.
Nel luglio 2018 è stata multata per 4,3 miliardi di euro (5 miliardi di dollari) per presunto abuso della sua posizione dominante nel suo sistema operativo Android, e una terza multa di 1,49 miliardi di euro (1,7 miliardi di dollari) è arrivata nel marzo 2019 per aver presumibilmente bloccato i suoi concorrenti pubblicitari online.