Google ha annunciato che intende mettere la parola fine ai cookie di terze parti su Chrome, interrompendo così la pratica dei tracker invasivi che da sempre ci seguono nella navigazione da sito a sito. Lo scrive il Financial Times, facendo sapere che la decisione di Google rispecchia quella già adottata da altri player della rete come Microsoft, Apple e Mozilla. Google vuole così rendere obsoleti i cookie di terze parti che tracciano i movimenti in rete dei navigatori per mesi.
Il cambiamento di Chrome
Il cambiamento di Chrome, nato una decina di anni fa e da allora divenuto il primo browser della rete, limiterà il flusso di dati verso le agenzie pubblicitarie e i broker. Un cambiamento epocale per il mercato della pubblicità online, disegnata sulla carta per migliorare la privacy degli utenti. Ma di fatto il cambio sarà un grosso vantaggio per Google e i grandi player del web, come Amazon e Facebook, che hanno già raccolto una massa enorme di dati sugli utenti.
Dati che in futuro, con lo stop ai cookie di terze parti, diventeranno ancora più preziosi per gli inserzionisti.
L’obiettivo di Google
L’obiettivo di Google è rendere obsoleti i cookie di terze parti nel giro dei prossimi due anni e trovare delle valide alternative, il che secondo il Financial Times renderà l’azienda ancor più importante come intermediario per gli inserzionisti e il mondo dell’advertising profilato.
Secondo gli esperti
Secondo gli esperti, la graduale eliminazione dei cookie di terze parti penalizzerà in modo severo la capacità delle aziende di estrarre informazioni private e sensibili dagli utenti della rete.
I siti potranno continuare a taggare gli individui con cookie di prime parti, ma le terze parti non potranno più collocare i loro cookie sui siti per profilare gli utenti mentre navigano.
La decisione di Google arriva mentre il Garante Privacy irlandese sta indagando sulla piattaforma pubblicitaria di dell’azienda, Authorized Buyers, che si trova al centro delle offerte pubblicitarie online.