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Golden Power, gli esperti del Senato: “Troppe notifiche. Semplificare, perché crea incertezze negli investitori”

PALAZZO CHIGI,SEDE DEL GOVERNO, PIAZZA COLONNA

La normativa sul Golden Power, con cui il nostro governo controlla le imprese nazionali strategiche, crea incertezze negli investitori. È ora di modificarla con semplificazioni degli obblighi per i soggetti interessati. A metterlo nero su bianco è il recente focus dell’Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica.

“Crea incertezze negli investitori il quadro regolatorio molto stratificato del Golden Power”, si legge nel dossier. “Le sollecitazioni UE”, consigliano gli esperti, “offrono ora l’occasione per un’armonizzazione sulle norme applicabili ai settori considerati strategici e un adeguamento delle misure, anche nell’ottica di semplificazione degli obblighi a carico dei soggetti economici interessati”.

Se nel 2014 le notifiche a Palazzo Chigi, nei settori strategici della difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e comunicazioni, sono state solo 8, nel 2021 sono arrivate quasi a 500.

Nel 2021 il premier nel 20% dei casi ha posto il veto e nel 40% dei casi si è opposto all’acquisizione. 26 volte ha dato l’ok con prescrizioni e condizioni. Di seguito tutti gli esiti dei procedimenti.

5G, 16 notifiche nel 2022

“Nel corso del 2022 Acn ha fornito supporto tecnico nella fase istruttoria di 64 notifiche Golden Power, di cui 16 relative a tecnologia 5G”. E’ quanto si osserva nella Relazione annuale al parlamento 2022 dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn).

Con riferimento ai casi trattati dall’Acn, “in 7 occasioni il governo ha esercitato i poteri speciali nella forma di prescrizioni, che l’Acn ha contribuito a redigere, per gli aspetti di propria competenza, insieme all’amministrazione referente e alle altre amministrazioni del Gruppo di coordinamento, mentre in un caso è stato esercitato il potere di veto”, si sottolinea.

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E fino ad oggi il Governo come ha applicato il Golden Power?

Gli esperti del Senato hanno “promosso” il Governo. “L’intervento del Governo si è mostrato equilibrato e l’evoluzione normativa adeguata al contesto evolutivo della minaccia percepita e dei concetti di sicurezza nazionale e autonomia strategica di Italia e UE”, questo il giudizio dell’Ufficio Valutazione Impatto del Senato.

Chi investe e dove

Gli Stati Uniti sono i principali investitori all’estero con 403 miliardi di dollari nel 2021, seguiti dalla Germania che, con 152 miliardi, supera anche gli investimenti diretti esteri (IDE) cinesi (145 miliardi di dollari).

La percentuale degli IDE mondiali destinata all’Italia è passata daI 2,9% nel 1990 allo 0,5% del 2021.

L’Europa è la Regione in grado di attrarre la maggior quota relativa di IDE: il 36% dei flussi complessivi nel 2021, in calo rispetto al picco (48%) del 2008. Nel 2021 gli Stati Uniti sono stati il principale investitore estero in Europa, con il 32,3% di tutte le acquisizioni e il 39,4% degli investimenti “greenfield’, seguiti dal Regno Unito (25,6 e 20,9%). La Cina nel 2021 ha realizzato il 2,3% di tutte le acquisizioni, in calo rispetto al 3,4% del 2020.

Molti governi hanno adottato misure di controllo sull’acquisizione e, più in generale, sull’attività delle imprese nazionali in settori strategici (difesa, energia, sanità, comunicazioni); dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, le misure sono state estese agli approvvigionamenti di materie prime e prodotti industriali critici. 

In UE gli unici due Paesi sprovvisti di un meccanismo di controllo e che non hanno divulgato iniziative pubbliche in materia risultano attualmente la Bulgaria e Cipro.

Per approfondire:

Leggi il focus sui Poteri Speciali dell’Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica.

Il focus spiegato nel video dell’Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica.

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