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Gli italiani ora si fanno la CIE al posto di SPID e la usano online: 46 milioni le carte emesse

carta identità elettronica come si attiva online

Chi scrive non usa SPID ormai da fine 2023. Per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, da Inps al Comune, dall’Anagrafe unica all’Agenzia delle Entrate fino alla piattaforma per raccogliere le firme utili ai referendum utilizzo CIE, la carta d’identità elettronica: la vera identità digitale di Stato. E lo faccio attraverso la sua app CieID, che consente di utilizzare la Carta d’Identità Elettronica online in modo facile come Spid, ma con maggiore sicurezza. Inoltre, CIE sarà fondamentale per usufruire dei servizi pubblici sull’IT Wallet, il portafoglio elettronico disponibile, in modo facoltativo, dall’anno prossimo.

Ecco tutti i numeri che mostrano perché CIE è diventata, con le politiche messe in campo dal Sottosegretario Alessio Butti e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, la regina delle identità digitali: è nelle tasche di oltre 46 milioni di italiani, mentre le identità SPID erogate ad oggi sono circa 38,5 milioni. 

Nel dettaglio, negli ultimi 6 mesi, l’app CieID ha visto un aumento del 31% nelle installazioni attive, passando da 4.444.819 installazioni al 1° gennaio 2024 a 5.819.905 al 15 luglio 2024. I download totali dell’app sono aumentati del 30,3% nello stesso periodo, raggiungendo 19.084.636 download rispetto ai 14.651.754 di inizio anno.

Come dicevo, CIE non è solo un documento d’identità “plastificato”. La sua nuova versione 2.0 consente di usarla anche online in modo semplice, immediato e sicuro.

E le autenticazioni ai servizi online tramite l’app CieID sono aumentate del 158%, con un balzo da 45.098.506 autenticazioni al 1° gennaio 2023 a 116.165.025 al 30 giugno 2024.

Inoltre, il numero di enti (possono essere pubblici e privati) che utilizzano l’app CieID per autenticare i cittadini è cresciuto del 74%, passando da 5.835 enti al 1° gennaio 2023 a 10.156 al 30 giugno 2024.

Butti: “In tempi non sospetti abbiamo impostato un coraggioso percorso di valorizzazione dell’identità digitale unica rilasciata dallo Stato

Questi dati evidenziano un crescente utilizzo della CIE per l’accesso ai servizi digitali, rendendo più semplice e sicuro per i cittadini interagire con la Pubblica Amministrazione. Utile, in questo senso, è stata la campagna di comunicazione istituzionale “CIE già” realizzata dal Dipartimento per la trasformazione digitale, in collaborazione con il Dipartimento per l’informazione e l’editoria e con il Ministero dell’Interno.

Il significativo aumento nei download e nelle installazioni dell’app CieID, insieme a un altrettanto significativo incremento delle autenticazioni ai servizi online, dimostrano l’efficacia del nostro impegno nella digitalizzazione dei servizi pubblici. Confermano, inoltre, la bontà della visione di questo governo che – in tempi non sospetti – ha impostato un coraggioso percorso di valorizzazione dell’identità digitale unica rilasciata dallo Stato” ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti. “Questo progresso non solo facilita l’accesso per i cittadini, ma rafforza anche la sicurezza e l’efficienza dell’interazione con la Pubblica Amministrazione”.

 Per il massimo livello di sicurezza è necessario avere uno smartphone dotato di tecnologia NFC, avvicinando semplicemente la CIE al telefono.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito: www.cartaidentita.interno.gov.it 

Il nostro videotutorial. La CIE si usa online in modo semplice come Spid

Guarda il video

La differenza di governance dei dati tra CIE e SPID

Lo SPID è erogato 12 operatori pubblici e privati (tra cui Poste italiane, Lepida, TIM, InfoCert, Sielte, In.Te.S.A, Aruba, Namirial, Register e Team System). Quasi tutti sono totalmente privati, mentre Poste Italiane è partecipata da MEF e CDP, mentre Lepida è la in-house della Regione Emilia-Romagna che è un consorzio di Comuni, Province, università e aziende sanitarie. 

Invece la CIE è la vera identità digitale di Stato perché è:

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