“Ripartire con coscienza e serietà dai giovani, gli europei di domani, per ri-costruire quella cittadinanza europea che è l’architrave mancante dell’integrazione comunitaria. E farlo contrastando l’idea diffusa che conoscere la Storia non serva, che sia inutile leggere libri e giornali, che ognuno possa semplicemente diffondere le sue verità distorcendo i fatti”.
Questo il messaggio lanciato dal nuovo libro di Roberto Sommella “GLI ARRABBIATI. La prima guerra di secessione europea”, edito da La Nuova Europa e presentato ieri a Roma nella sede della Federazione Italiana Editori Giornali. Nel volume, Sommella descrive l’imbarbarimento della vita quotidiana e il moltiplicarsi delle manifestazioni di rabbia, soprattutto tramite i social, che inevitabilmente favoriscono il degenerare dei commenti in odio, intolleranza, violenza. Una rabbia incontrollata contro i diversi, l’Europa, le istituzioni e la stessa democrazia. Un’analisi lucida che spazia per tutti i Paesi europei, con un occhio privilegiato sull’Italia, piegata da burocrazia, diseguaglianze, povertà.
Il Presidente FIEG, Andrea Riffeser Monti, ha sottolineato l’importanza dei giornali per una corretta informazione che contrasti in maniera efficace ogni verità distorta. “I libri – ha sostenuto Riffeser – hanno già vinto la sfida del digitale perché si preferisce leggerli sulla carta. Auspico che anche i giornali vincano la sfida e che questo governo che sembra avversare giornali, editori e giornalisti, si ravveda e possa contribuire a contrastare la crisi che attraversa l’informazione di qualità”.
Nel suo messaggio di saluto, il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha ribadito che “chi vuole farci tornare nel recinto delle frontiere statali, racconta favole. Chi indica nella costruzione europea la causa del nostro malessere, sbaglia bersaglio. Al contrario, l’Unione è parte della soluzione”.
Il Presidente dell’AGCOM, Angelo Marcello Cardani, concorda con Sommella che scrive che “nell’era del web e dei social viviamo in un’epoca di inesattezze e falsità. Si è ormai diffusa una neonata coscienza sviluppata in rete che si potrebbe definire ignoranza artificiale”. “Conosciamo bene il fenomeno in Agcom – ha detto Cardani – che sulle fake news, la misinformation, le eco chambers, l’hate speech ha accumulato studi, atti di indirizzo, tavoli tecnici, indagini conoscitive. La “decostruzione del sapere che si realizza sul web” di cui parla Sommella è naturalmente un problema politico e culturale gigantesco perché in gioco, tra gli altri, c’è il tema della salvaguardia di quel bene pubblico che è l’informazione. Tema quanto mai familiare ai nostri padroni di casa della FIEG, ma che deve vederci tutti impegnati, come ricorda costantemente il Presidente Mattarella”.
“Viviamo in un momento di svolta politica, tra il modello europeo comunitario e quello intergovernativo. Occorre – ha sottolineato Fabio Massimo Castaldo, Vicepresidente del Parlamento europeo – non demonizzare i social network: la Rete non è buona o cattiva in sè, è decisivo l’uso che se ne fa. Può comunque costituire un rimedio per superare il contrasto tra un europeismo acritico e un nazionalismo sovranista, favorendo una maggiore interazione tra cittadini e istituzioni”.
Per David Sassoli, Vicepresidente del Parlamento europeo, non esiste il partito degli europeisti: l’Europa costituisce una opportunità e non una ideologia. “È necessario – ha affermato Sassoli – mettere in relazione l’Europa dei governi con l’Europa dei cittadini trasformando una democrazia zoppa in una democrazia compiuta. Solo una forte Europa può dare regole ad un mondo globalizzato privo di regole”.