Oggi è la Giornata mondiale del risparmio. In occasione della 93° edizione, l’Associazione nazionale di fondazioni e di casse di risparmio (Acri) ha organizzato a Roma un incontro patrocinato dalla Presidenza della Repubblica, alla presenza del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, per illustrare i risultati dell’indagine sugli Italiani e il Risparmio, che da diciassette anni Acri realizza insieme a Ipsos.
Un documento dettagliato che consente di delineare quelli che oggi sono gli atteggiamenti e le propensioni degli Italiani verso il risparmio, evidenziando i cambiamenti rispetto al passato; la seconda focalizzata sul
tema specifico della Giornata, che quest’anno è “Risparmio: quali prospettive”.
Partendo dal presupposto che la crisi non è finita e che le criticità sono ancora molteplici, lo studio registra un moderato miglioramento del clima di fiducia delle famiglie. Torna in sostanza la voglia di consumare, di spendere e magari di investire.
Il 2017, da questo punto di vista, secondo l’Acri, segna “un lento ritorno alla normalità”. Nonostante paura e timori per il lavoro ed il futuro, gli individui fra i 31 e i 44 anni si mostrano molto più fiduciosi ed ottimisti, con un saldo positivo superiore alla media della popolazione (+19%) e un aumento del 9% rispetto al 2016 (era +10%).
Complessivamente, da Nord a Sud (qui in minor misura), il numero dei fiduciosi sul miglioramento della propria situazione personale è nettamente superiore a quello degli sfiduciati (12% gli sfiduciati, 22% i fiduciosi, saldo +10 a favore di questi ultimi come lo scorso anno), anche se il 64% degli intervistati non si attende cambiamenti della propria situazione economica.
Il trend positivo trova conferma nei consumi. Come già nel 2015 e nel 2016, si riducono i tagli e alcune spese aumentano in modo rimarchevole. Osservando gli atteggiamenti nei confronti dei consumi, per il terzo anno di fila, si nota un miglioramento del clima che, unito alla minore tensione al risparmio e al miglioramento del clima complessivo, dà il quadro di un Paese che cerca di tornare alla normalità.
Telefono e telefonia continuano a crescere: hanno un saldo positivo del 17% sull’anno passato, in miglioramento rispetto al +12% del 2016. È da notare che in quest’ambito sono stati significativamente incrementati i consumi sia da parte di coloro che hanno visto un miglioramento del proprio stile di vita, sia di coloro che non hanno sperimentato problemi e persino da parte di chi ha dovuto fronteggiare qualche difficoltà.
I prodotti del comparto elettronica/elettrodomestici, invece, registrano un saldo positivo del 3% sul 2016.
L’80% degli italiani ritiene che il risparmio sia utile per lo sviluppo sociale e civile del Paese: il 28% pensa sia fondamentale (in aumento di 6 punti percentuali rispetto al 2016), il 52% lo ritiene importante.
Il dato complessivo è in crescita di 3 punti percentuali rispetto al 2016. Inoltre, c’è una quota non trascurabile di individui (il 38%) che sarebbe disposta a usare almeno una parte dei propri risparmi per investire in iniziative sociali, umanitarie, culturali, ambientali, scientifiche o per sviluppare piccole attività economiche (il 23% sarebbe attratto ma non si fiderebbe, il 35% non sarebbe per niente attratto, il 4% non sa cosa pensare).