Key4biz

Giornalista arrestato in Argentina, Piano da 12 miliardi per gli agricoltori Usa, Negoziati Usa-Ue su guerra commerciale

Argentina, arrestato un giornalista accreditato alla presidenza. Si sospettano legami con l’intelligence

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – Si chiama Juan Manuel Illescas, il giornalista che ha seguito da vicino le attivita’ del presidente dell’Argentina, pur senza averne i titoli. Anzi, scrive il quotidiano “Clarin”, avendo legami sospetti con agenzie private di sicurezza e intelligence. Da maggio del 2017 su Illescas gravava un ordine di arresto per un ampio ventaglio di reati, che vanno dal furto di bestiame al falso ideologico e falsificazione di documenti pubblici. Ciononostante, segnala la testata, il 49enne ha continuato ad ottenere l’accredito a nome della piccola emittente “Radio Integral” per entrare nella “Casa Rosada”, palazzo della presidenza argentina. Ma i responsabili della sicurezza del recente vertice dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali del G20 hanno segnalato il caso alla polizia che, in breve, e’ andato a casa di Illescas per arrestarlo. Un rapporto riservato cui ha avuto accesso “Clarin” rivela che l’uomo non solo non lavora per nessuna testata, ma e’ dipendente di una azienda di security privata e ha collegamenti con un’agenzia dedita ad investigazioni. “Illescas non appartiene a nessun servizio di intelligence nazionale, ma era uno spione al servizio di non si sa ancora chi. Il suo caso e’ comunque oscuro”, spiega al quotidiano una fonte legata alle indagini.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Usa, Casa Bianca prepara piano da 12 miliardi di dollari per aiutare agricoltori colpiti da conflitto commerciale

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – La Casa Bianca ha annunciato un pacchetto di aiuti di emergenza da 12 miliardi di dollari per gli agricoltori colpiti dell’escalation della guerra commerciale tra gli Stati Uniti e alcuni dei suoi partner commerciali piu’ importanti. Il presidente Usa Donald Trump aveva chiesto mesi fa al segretario per l’Agricoltura, Sonny Perdue, di preparare una risposta alle lamentele degli agricoltori, alle prese con i dazi “ritorsivi” della Cina e di altri paesi. L’aiuto agli agricoltori, come ha reso noto il dipartimento dell’Agricoltura, avverra’ attraverso un programma di assistenza diretta, acquisto e distribuzione di cibo, e promozione dei prodotti statunitensi nel mondo. “Le azioni di oggi sono una ferma risposta a chi pensa che le altre nazioni possono opprimere i nostri produttori agricoli per costringere gli Stati Uniti a vacillare”, ha detto Perdue. “Questa amministrazione non rimarra’ inerme mentre i nostri produttori agricoli affrontano tariffe ostili e illegali”. L’Unione Europea, il Canada, il Messico, la Cina e altri paesi hanno risposto alle tariffe di Trump su acciaio, alluminio e su beni prodotti da Pechino per 34 miliardi di dollari, imponendo contro-dazi, perlopiu’ rivolti al settore agricolo Usa, che e’ una importante base di consenso politico del presidente. Soia, carne di maiale, zucchero, succo d’arancia, ciliegie sono solo alcuni dei prodotti che devono far fronte alle tariffe dei mercati esteri.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Usa-Ue, Juncker presentera’ a Trump diverse proposte europee per allentare il conflitto commerciale

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – Si terra’ oggi alla Casa Bianca l’atteso incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel tentativo di placare almeno in parte le tensioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico. Secondo il quotidiano statunitense “New York Times”, i negoziatori europei presenteranno diverse proposte all’amministrazione Trump, tra cui la creazione di un nuovo accordo tra i maggiori esportatori di automobili del mondo. Queste queste offerte, pero’, potrebbero non soddisfare il presidente Trump, che ha espresso scetticismo nei confronti dei passati patti commerciali e ha bollato l’Unione europea definendola un “nemico”, sottolineando lo squilibrio tra le barriere al commercio erette dai due interlocutori. Inoltre le ultime dichiarazioni dell’inquilino della Casa Bianca non sembrano far trapelare alcun ripensamento. Incoraggiato da un’economia forte e da un mercato azionario resiliente, Trump non ha mostrato segni di arretramento e ieri su Twitter ha scritto che “la tariffe commerciali sono straordinarie!”. “Un Paese che ha trattato gli Stati Uniti in maniera scorretta in ambito commerciale, o negozia un accordo equo o viene colpito dalle tariffe….”, ha continuato Trump, aggiungendo in un altro tweet che i paesi che hanno trattato per anni ingiustamente gli Stati Uniti sul fronte del commercio ora sono costretti a recarsi a Washington per negoziare. Secondo un funzionario europeo, durante la visita Juncker discutera’ due opzioni sul fronte commerciale. Il primo e’ un accordo che consentirebbe a tutti i principali esportatori di auto globali di tagliare le tariffe delle automobili straniere, mentre il secondo sarebbe un accordo commerciale tra Europa e Stati Uniti sui beni industriali. Se l’Unione europea abbassasse le sue tariffe sulle auto provenienti dagli Stati Uniti, dovrebbe offrire lo stesso trattamento agli altri membri dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc). Quindi, stabilire un accordo tra i principali produttori automobilistici del mondo garantirebbe che paesi come il Giappone e la Corea del Sud possano fare alcune concessioni in cambio di un accesso allargato al mercato europeo, sostiene il funzionario. In alternativa, l’Unione europea sarebbe disposta a discutere un accordo di libero scambio piu’ limitato con gli Stati Uniti che si concentri sui beni industriali, ha detto il funzionario. Il presidente Trump ha minacciato di introdurre dazi alle importazioni fino al 25 per cento su veicoli e componenti importati negli Stati Uniti. Trump ha sottolineato nei giorni scorsi che attualmente gli Stati Uniti applicano un dazio del 2,5 per cento alle auto importate dall’Unione europea, mentre quest’ultima impone una tariffa del 10 per cento alle auto Usa.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Spagna, Sanchez pronto a tornare alle urne se gli alleati tireranno troppo la corda

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – Il governo spagnolo vuole arrivare alla fine della legislatura ma sciogliera’ le Camere se i suoi alleati, i nazionalisti catalani in primis, continueranno a tirare la corda. E’ questo il messaggio di fondo lanciato dal ministro dell’Educazione, Isabel Celaa, che martedi’ ha detto esplicitamente che se l’esecutivo non riuscira’ ad approvare le misure del suo progetto politico, allora continuare il mandato non avra’ piu’ senso. “Il governo non resistera’ piu’ del tempo ragionevole”, ha avvertito la Celaa, intervenendo al Forum della Nuova economia. Il riferimento, scrive “El Pais”, e’ all’atteggiamento del PdeCat che, all’indomani del Congresso celebrato nel fine settimana, ha minacciato di boicottare i lavori del Parlamento se il premier Pedro Sanchez non si mostrera’ disposto a scendere a compromessi con le esigenze dei secessionisti. La debolezza dell’esecutivo socialista e’ evidente dal momento che, con appena 84 deputati, dipende totalmente dai voti di Unidos Podemos e dei gruppi nazionalisti.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Gran Bretagna, i jhadisti di ritorno processati con la legge medievale contro il “tradimento”

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – L’arcaica legge medievale contro il “tradimento” potrebbe essere aggiornata e riutilizzata in Gran Bretagna per processare i jihadisti britannici di ritorno nel paese dopo le sconfitte militari patite dallo Stato islamico in Iraq e Siria (Isis): lo scrive il quotidiano conservatore “The Telegraph”; che cosi’ riporta la raccomandazione contenuta in un rapporto preparato dal “think-tank” Police Exchange, che ha ricevuto anche il consenso di alcune insigne personalita’ come l’ex ministra dell’Interno Amber Rudd e l’ex capo dell’MI5 (il controspionaggio interno, ndr) Lord Evans. Il rapporto suggerisce infatti di riportare in auge Treason Act del 1351, la legge sul tradimento non piu’ usata dal 1946 quando in base ad essa furono condannati a morte alcuni cittadini britannici che durante la Seconda Guerra Mondiale avevano collaborato con la Germania nazista: l’obbiettivo sarebbero i giovani britannici, uomini e donne, che negli anni scorsi si sono uniti alla jihad sotto le bandiere dello Stato islamico, che non sono morti ne’ sono stati catturati in combattimento dalle milizie filo-occidentali in Iraq e Siria e che ora potrebbero tornare in patria e costituire una seria minaccia terroristica per la sicurezza del paese; il timore delle autorita’ britanniche, infatti, e’ che le attuali leggi in vigore non permettano di portare davanti alla giustizia queste persone senza chiare prove di un loro personale coinvolgimento in specifici fatti criminali o di terrorismo. La proposta del centro studi Police Exchange di far ricorso all’ancestrale Treason Act arriva nel momento in cui nel paese si dibatte la controversa decisione della premier Theresa May di lasciare che i famigerati “Beatles”, i componenti di una cellula inglese dell’Isis responsabile in Siria del sequestro, della tortura e dell’uccisione davanti alle telecamere di tre innocenti cittadini statunitensi e di due britannici, siano consegnati agli Stati Uniti dalle milizie curde che li hanno catturati: e questo nonostante il fatto che i due “Beatles” superstiti rischierebbero la pena di morte; la Gran Bretagna infatti si oppone per principio alla pena capitale e normalmente rifiuta di estradare negli Usa anche il peggior criminale se dovesse correre il rischio di essere giustiziato. Contro i “Beatles” ci sono abbondanti prove di gravissime accuse. Ma cosa fare, si chiede il “Telegraph”, delle centinaia di jihadisti britannici sopravvissuti alla jihad in Siria ed Iraq che ora potrebbero rientrare in patria con il loro bagaglio di radicalismo islamico e di addestramento militare: di moltissimi tra loro le forze dell’ordine britanniche hanno scarsissime notizie, figurarsi poter presentare prove in tribunale di un loro coinvolgimento in fatti di terrorismo; l’unica soluzione, quindi, sembra proprio essere quella di ricorrere all’antica legge medievale contro il tradimento della patria.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Francia, il presidente Macron si assume la responsabilita’ dello scandalo Benalla

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, si assume a responsabilita’ del caso Benalla, lo scandalo scoppiato la scorsa settimana dopo che la sua guardia del corpo personale e’ stata riconosciuta mentre aggrediva un manifestante durante un’operazione di polizia. La stampa francese riporta le dichiarazioni rilasciate dal capo di Stato francese ieri sera durante una festa organizzata per la fine della sessione parlamentare. “Cio’ che e’ accaduto il primo maggio e’ stato un tradimento” ha detto Macron, che si e’ espresso pubblicamente per la prima volta sull’argomento. “E’ stata per me una delusione, un tradimento” ha poi aggiunto, sottolineando che nessuno nel suo entourage “e’ mai stato protetto o sottratto alle regole, alle leggi della Repubblica”. “Se cercano un responsabile, il solo e unico responsabile sono io” ha dichiarato il presidente. Intanto, continuano le audizioni dinnanzi alla commissione di inchiesta parlamentare. Dopo il ministro dell’Interno, Ge’rard Collomb, e il prefetto di Parigi, Michel Delpuech, ieri e’ toccato a Patrick Strzoda, il direttore di gabinetto della presidenza della Repubblica. Strzoda ha smentito alcune informazioni, come quella riguardante lo stipendio da 10mila euro mensili di Benalla. “E’ chiaramente uscito dalla sua missione di osservatore e il suo comportamento non e’ accettabile” ha detto poi commentato le azioni del collaboratore dell’Eliseo.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Francia-Russia, operazione umanitaria congiunta in Siria

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – Nella notte tra il 20 e il 21 luglio si e’ svolta un’operazione umanitaria congiunta tra Parigi e Mosca in Siria. Ne parla “Le Monde”, spiegando che si tratta della prima “manifestazione concreta dell’avvicinamento franco-russo sul dossier siriano”. Parigi ha fornito 50 tonnellate di aiuti umanitari inviati su un aereo russo. Per la prima volta una capitale occidentale collabora con la Russia per un’operazione simile. L’operazione e’ stata presentata dal ministero degli Affari esteri come un “test” per aggirare i blocchi del governo siriano. La collaborazione tra l’Eliseo e il Cremlino non e’ stata vista di buon occhio dalle organizzazioni umanitarie, che hanno ricordato il ruolo della Russia nel conflitto siriano. Al Quai d’Orsay minimizzano queste critiche sottolineando l’imparzialita’ e l’efficacia dell’operazione. Secondo un esperto delle Nazioni Unite citato dal quotidiano, questa azione per Parigi ha un significato piu’ politico che umanitario. “E’ un modo per i francesi di tornare nel gioco del Medio Oriente. Hanno provato con gli Stati Uniti e non ha funzionato, perche’ Trump vuole disimpegnarsi” ha spiegato l’analista. Ieri il responsabile francese del dossier siriano al Quai d’Orsay, François Se’ne’maud, si e’ recato a Mosca per incontrare il suo omologo russo e il viceministro degli Affari esteri.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Germania, rapporto della Protezione della Costituzione: “Cittadini del Reich” pronti a gravi atti di violenza

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – I “Cittadini del Reich” hanno un forte seguito e sono pronti in parte “alle piu’ gravi violenze”, scrive la “Bild”, che cita un rapporto della Protezione della Costituzione relativo al 2017. Circa 16.500 persone apparterrebbero a questa cangiante scena di anarchici e nazionalisti (nel 2016 erano 12.800). Tra questi, 900 sarebbero riconducibili alla scena estremista di destra (nel 2016 erano 800). Il rapporto che il ministro dell’Interno, il cristiano sociale Horst Seehofer, ha presentato ieri a Berlino insieme al presidente dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV), Hans-Georg Maaßen, era disponibile da diverse settimane. Il fatto che sia stato reso pubblico solo ora ha a che fare con la controversia in materia di asilo che da ultimo ha richiamato l’attenzione di Seehofer. Il numero di soggetti islamici pericolosi si attesta attualmente intorno ai 770. Tenerli sotto controllo e’ un compito che richiede piu’ intelligence nazionale. L’ufficio di polizia criminale dello Stato del Nord Reno-Vestfalia ricevera’ all’inizio del prossimo anno un nuovo dipartimento antiterrorismo per affrontare i piu’ pericolosi. Tre quarti dei “Cittadini del Reich” sono maschi e hanno piu’ di 40 anni, secondo i servizi segreti. Molti non riconoscono la Repubblica Federale di Germania come uno Stato, rifiutano il suo sistema legale e spesso di pagare tasse o multe. Il numero delle violenze commesse da estremisti di destra e’ leggermente diminuito nel 2017.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

La confusionaria politica migratoria nella Ue

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – Sono diverse le navi di organizzazioni private ancora impegnate nel soccorso di migranti nel mar Mediterraneo, dalla “Sarost 5”, ancorata al largo della costa tunisina per 2 settimane, alla Proactiva “Open Arms”. Nessuna di queste navi viene piu’ accolta in base alle leggi di marina internazionali,scrive il settimanale “Der Spiegel”, citando la chiusura dei porti italiani alle navi delle Ong. Lo scorso fine settimana sono state bloccate anche navi dell’agenzia europea Frontex che avevano recuperato circa 450 profughi, che alla fine verranno redistribuiti in parte in altri paesi europei. Una vittoria questa per il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e per il suo ministro dell’Interno Matteo Salvini, che non intendono piu’ accettare lo sbarco in Italia di tutti i migranti imbarcati dalle navi europee. Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il suo ministro dell’Interno, Horst Seehofer, hanno trovato un accordo sulla protezione delle frontiere meridionali contro i rifugiati di secondo arrivo. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz parla di un asse austro-tedesco-italiano sulle politiche in materia di asilo. Ma molte sono le domande che rimangono senza una risposta: cosa accadra’ nei prossimi giorni con le navi e le centinaia di migranti che potrebbero arrivare? Come saranno distribuiti i richiedenti asilo? Come dovrebbe spiegarlo Seehofer ai suoi elettori? Cosa dicono gli altri governi della Ue circa l’accoglienza dei rifugiati? Il caos, secondo il settimanale regna sovrano. Il Mediterraneo non e’ il Brennero, e non puo’ essere chiuso, sostiene il “Der Spiegel”. I litigi e i diverbi rischiano di destabilizzare la Ue, in assenza di una politica comune in materia di rifugiati e immigrazione. Il presidente francese Emmnuel Macron ha proposto che i richiedenti asilo salvati nel Mediterraneo vengano ospitati in “centri controllati” all’interno della Ue e da li’ distribuiti tra i paesi disposti a gestire le domande di asilo. Non ha trovato molta approvazione. In Germania, in futuro, i richiedenti le cui procedure di asilo sono responsabilita’ di altri paesi dell’Unione saranno respinti al confine tedesco-austriaco. Il governo federale di Berlino ha recentemente raggiunto un accordo con il governo della Baviera, ma a quanto pare finora solo con Monaco. Il governo di Vienna, pero’, non vuole accettare i richiedenti asilo respinti dalla Germania, ed ha avvertito che l’avvio dei respingimenti da parte della Germania fara’ scattare il blocco del confine meridionale austriaco. La Presidenza austriaca della Ue vuole operare un giro di vite sulle domande di asilo all’interno dell’Unione. Inoltre, i rifugiati soccorsi dalle navi Frontex devono essere “portati direttamente in paesi terzi sicuri”. Il ministro dell’Interno italiano si dice disposto a parlare con Berlino del respingimento in Italia dei richiedenti asilo solo se “il problema degli arrivi primari sara’ risolto”. Salvini e’ stato chiaro ed ha annunciato via Twitter: “O l’Europa ci aiuta a proteggere il nostro paese, o scegliamo altri metodi”. Secondo il “Der Spiegel” la linea dura di Salvini e’ ben accolta dai suoi elettori, ma non e’ permanentemente applicabile, come dimostra la riapertura dei porti italiani alla missione “Sophia”. Il ministro, pero’, sembra scontrarsi con la stessa Guardia costiera italiana, i cui vertici hanno preso posizione a sorpresa contro il ministro. “In mare, la gente sara’ salvata in ogni caso”, ha detto l’ammiraglio Felicio Angrisano.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Gli investitori stranieri hanno scaricato una quantita’ record di titoli di Stato italiani

25 lug 11:06 – (Agenzia Nova) – Gli investitori stranieri hanno venduto una quantita’ record di titoli di Stato italiani nello scorso mese di maggio, quando l’ondata di vendite scosse i mercati finanziari del paese: lo scrive il quotidiano “The Financial Times”, commentando i dati appena pubblicati dalla Banca centrale europea (Bce); il fenomeno, secondo il giornale economico britannico, evidenzia le sfide economiche che il nuovo governo populista italiano dovra’ affrontare nei prossimi mesi. I dati della Bce mostrano che a maggio, mentre salivano il costo del debito dell’Italia e lo spread nei confronti dei titoli di Stato della Germania, gli investitori internazionali hanno venduto 33,7 miliardi di titoli italiani, superando abbondantemente il precedente record di 32,2 miliardi di vendite registrato nel dicembre 2016. “Maggio scorso e’ stato di gran lunga il peggior mese per le vendite di titoli pubblici dell’Italia da quando la Bce ha iniziato a registrare questi dati nel 2008”, ha detto al quotidiano della City di Londra il capo economista del gruppo statunitense Jefferies, David Owen. Da allora, nota il “Financial Times” , gli interessi dei titoli italiani sono tornati a calare; ma comunque restano piu’ elevati rispetto a prima che la nuova coalizione populista tra il Movimento 5 stelle (m5s) e la Lega arrivasse al governo. La coalizione al potere in autunno dovra’ presentare una problematica Legge finanziaria che alcuni investitori temono possa minacciare la stabilita’ dei conti pubblici: recentemente il governo di Roma ha fatto sapere che non prendera’ alcuna misura per ridurre il deficit di bilancio di quest’anno ed ha avvertito che ci potrebbe essere un rallentamento della crescita dell’economia del paese. Le statistiche della Bce, secondo il “Financial Times”, suggeriscono anche che il potenziale effetto-contagio ad altri paesi delle turbolenze politiche dell’Italia rischiano di essere maggiori di quanto si pensasse; ma la tradizionale pausa delle ferie estive con ogni probabilita’ fara’ in modo che nelle immediate settimane i mercati italiani resteranno piuttosto tranquilli. Il momento della verita’ per il governo pero’, dice al giornale britannico Luca Cazzulani, vice-responsabile di Unicredit per le strategie sugli investimenti a tasso fisso, arrivera’ in autunno: “Gli investitori rimarranno tranquilli, ma sul chi vive, fino a settembre; allora iniziera’ il dibattito politico sulla Finanziaria e le dichiarazioni dei politici sulle questioni del bilancio pubblico dopo la pausa estiva faranno veramente notizia”.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Exit mobile version