Il gioco d’azzardo online illegale imperversa nel nostro paese. Nel 2014 su 55.544 spazi di gioco d’azzardo su Internet sono state effettuate circa 49 mila segnalazioni ai Monopoli di Stato e il trend non sembra cambiare quest’anno, visto che nei primi quattro mesi del 2015 su 2.227 siti monitorati ne sono stati segnalati ai Monopoli ben 2.210.
Questo è solo uno dei dati resi noti da Alessandra Belardini, del Servizio centrale della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, nel corso del seminario ‘Ludopatie e Gap nell’era di internet’ nell’ambito del Master di diritto dell’informatica, teoria e tecnica della normazione diretto dalla professoressa Luisa Avitabile organizzato dall’Università La Sapienza di Roma.
La situazione in Italia è preoccupante. Secondo Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e Presidente Eurodap, le persone affette da gioco d’azzardo oscillano tra l’1,5% e il 3,8% della popolazione totale, cui bisogna aggiungere un altro 2,2% di giocatori che ne soffrono patologicamente. In altre parole, si tratta di ben 900mila italiani affetti da dipendenza dal gioco d’azzardo. Secondo il Dipartimento delle Comunicazioni, è sbagliato quindi parlare di ‘ludopatia’ in quanto piacere nel gioco, si deve invece interpretare come ‘l’amore per la vincita’, anche perché il piacere per il gioco manca completamente in chi ne soffre.
Il web e le frodi online
Il web, in tutto ciò, gioca un ruolo molto importante nella diffusione e maggior fruibilità del gioco d’azzardo. “Lo Stato ha coltivato l’illusione che il web e il controllo pubblico potessero interrompere il collegamento tra criminalità e azzardo. In realtà l’esperienza delle Procure e delle forze dell’ordine ci dice che le piattaforme di gioco online sono ormai il principale strumento di riciclaggio del denaro ottenuto con le frodi online” ha commentato Eugenio Albamonte, sostituto procuratore della Repubblica di Roma, che poi ha illustrato come si struttura il meccanismo della frode online. “Attraverso il phishing, la criminalità s’impadronisce delle credenziali di accesso ai conti bancari e alle carte di credito. Poi, utilizza quei dati per giocare i soldi carpiti con la frode e far finta di perdere con un vincitore complice della truffa”.
Paolo Galdieri, Avvocato, Docente di Informatica giuridica, LUISS di Roma, ha sottolineato come “da pochi anni alcuni giudici di merito hanno riconosciuto il vizio parziale di mente ad alcuni giocatori d’azzardo patologici, che avevano commesso reati, anche se l’orientamento ancora predominante è quello di considerare tale disturbo un’occasione e non la causa del reato”.
I numeri
Un business, quello d’azzardo, che non si limita alla sola sfera sociale bensì coinvolge direttamente anche l’economia del nostro paese. Lo Stato, infatti, incassa dal gioco legale all’incirca 8 miliardi di euro all’anno, attestandosi come uno dei motori trainanti del paese. Ben più impressionanti, però, sono i quasi 23 miliardi di euro che la mafia e le organizzazioni criminali fatturano in Italia attraverso scommesse e giochi d’azzardo illegali. Un fenomeno che deve necessariamente essere fermato attraverso strumenti giuridici.
Mentre Pasquale Bronzo, ricercatore La Sapienza, ha evidenziato come il gioco d’azzardo sia punito dal codice penale solo con una contravvenzione.
Il problema a monte, quindi, non sono gli strumenti di prevenzione e controllo, quanto la mancanza di una legislazione unitaria a livello internazionale e di sanzioni più consistenti a livello nazionale. Di fatto , i reparti della Guardia di Finanza e Polizia Postale, sono limitati nel loro operato dal momento che possono oscurare siti e dare sanzioni amministrative – operando con efficacia – se le organizzazioni sono basate in Italia, altrimenti la persecuzione giudiziaria subirà – per forza di cose – dei rallentamenti notevoli. Tra gennaio e novembre 2014, le Fiamme Gialle hanno effettuato 9.015 interventi, riscontrando 3.063 violazioni a carico di 9.981 soggetti verbalizzati, e sequestrato 968 apparecchi irregolari (slot machine e altri) e trovato 2.646 punti clandestini di raccolta di scommesse.