Nuove risorse per potenziare la capacità produttiva di 3Sun
La Banca europea per gli investimenti (Bei), assieme ad un pool di banche italiane, tra cui BPER Banca (Corporate & Investment Banking) e Banco BPM, affiancate dalla Sace, ha accordato alla gigafactory siciliana 3Sun un pacchetto di finanziamenti pari a 560 milioni di euro. Serviranno per aumentare la capacità produttiva di celle e moduli fotovoltaici.
Un sostegno finanziario che consentirà alla fabbrica di proprietà di Enel Green Power di incrementare la capacità di produzione, passando dagli attuali 200 megawatt (MW) circa a 3 gigawatt (GW) annui entro la fine del 2024.
In questo modo la 3Sun potrebbe diventare davvero la più grande fabbrica per la produzione di celle e moduli solari in Europa, rilanciando e potenziando fattivamente la catena del valore del fotovoltaico nazionale e continentale.
Rientrano nel finanziamento BEI prestiti intermediati concessi a istituti di credito commerciali, pari a 118 milioni di euro, che eventualmente potrebbero aumentare a 342 milioni di euro nel 2024. L’intervento complessivo della BEI a favore di 3Sun potrebbe quindi raggiungere 389,5 milioni di euro.
Italia avanti con il solare fotovoltaico (ma gap ampio con Francia, Spagna e Germania)
Seguendo i dati riportati dal Sole 24 Ore, per il 2023 abbiamo raggiunto una quota del 44% di fonti energetiche rinnovabili sulla generazione netta di energia elettrica in Italia.
Il 27,7% di tale quota è rappresentato dal fotovoltaico solare.
Un buon risultato, ma la strada da fare per centrare gli ambiziosi obiettivi fissati per il 2030 è ancora tanto lunga e non scontata.
Nel 2014 il nostro Paese produceva tra eolico e fotovoltaico 37 GW e nel 2023 si stina raggiungeremo i 54 GW.
Solo per fare qualche esempio oltre le Alpi, nello stesso periodo la Francia ci ha superato (passando da 24 a 68 GW) e la Gran Bretagna surclassato (da 36 a 109 GW), la Spagna è oltre 100 GW, la Germania domina con quasi a 200 GW.
Ridurre questi gap significa davvero accelerare sulla strada delle rinnovabili e della transizione energetica. La strada giusta, non solo per salute e ambiente, ma anche per alzare con decisione i livelli di competitività del nostro Paese a livello continentale ed intenazionale.