Dopo due anni di negoziati, 800 ore di lavoro e circa 600 riunioni dedicate alla questione, l’ICANN sembra finalmente deciso a tagliare il cordone ombelicale che lo lega al Governo degli Stati Uniti.
L’ente non profit che si occupa della gestione di molte delle operazioni che consentono il funzionamento del web ha infatti adottato ieri un piano di transizione elaborato dalla comunità internazionale che, se approvato, porterà alla gestione globale di alcune funzioni tecniche chiave di Internet.
Se. Perché l’ultima parola spetta sempre e comunque al Governo americano, a cui il piano è stato ora inviato e che dovrà valutare il rispetto di determinati criteri. Se il giudizio sarà positivo, “avremo raggiunto un traguardo memorabile nella storia di internet”, ha affermato il presidente del Board Icann, Stephen D. Crocker.
Ricordiamo che l’ICANN, venne creato nel 1998 sotto l’amministrazione Clinton e ha la responsabilità di assegnare gli indirizzi Ip, gestire il sistema dei nomi di dominio generici di primo livello e dei country code Top Level Domain, che identificano uno specifico territorio (.uk per il Regno Unito, .it per l’Italia…), nonché i root server.
Quando nacque, l’obiettivo era quello di affidare al settore privato la gestione tecnica di controllo della rete Internet; il Dipartimento Usa del Commercio avrebbe dovuto esercitare una funzione di supervisione sulla base di un Memorandum of Understanding per un periodo di due anni, sino al raggiungimento di prefissati obbiettivi. Uno di questi, era quello di aprire il DNS al mercato. Il che ha precise ragioni storiche: Internet nasce infatti negli Usa e deriva direttamente dalla Internet Assigned Numbers Authority (Iana) – l’ente che si occupa dell’assegnazione degli indirizzi IP – che era ancor più direttamente emanazione del governo Usa.
Solo nel 2009 e dopo un intenso pressing della Ue, l’ICANN si è però parzialmente svincolato dal Dipartimento del Commercio (DoC) americano che lo gestiva fin dalla sua nascita, mantenendo comunque il controllo sulle funzioni chiavi di internet.
Il nuovo piano approvato ieri, fornisce un pacchetto completo per la transizione della gestione delle funzioni tecniche in capo allo IANA e per accelerare la trasformazione di ICANN in organizzazione totalmente indipendente, in cui il consiglio di amministrazione sarà riequilibrato da una sorta di assemblea generale che rappresenterà la diversità delle parti interessate: società civile, governi, associazioni, imprese e ricercatori.
L’iter per giungere a questo risultato è stato avviato a marzo del 2014 con l’annuncio da parte di IANA di una cessione delle sue funzioni in direzione di una gestione multi stakeholder da parte della community internazionale.
Un passaggio che la comunità internazionale salutò come un importante passo in avanti verso una gestione davvero globale di Internet, anche se gli utenti finali non percepiranno alcun cambiamento nel funzionamento di internet.