Germania, dall’Spd segnali di apertura al dialogo per la partecipazione al governo
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – C’e’ una dura lotta nel partito socialdemocratico tedesco (Spd) fra quanti vorrebbero partecipare al prossimo governo e quanti no. Prima del colloquio tra il leader del partito Martin Schulz e il Presidente federale Frank-Walter Steinmeier, che si e’ tenuto nel pomeriggio di ieri ed e’ durato circa un’ora e quaranta, la maggioranza della dirigenza si e’ espressa con forza in favore del dialogo con l’Unione di centrodestra. Dopo il fallimento delle consultazioni per un governo “Giamaica”, le pressioni da piu’ parti sull’Spd, unico partito che potrebbe garantire la maggioranza parlamentare a una coalizione di governo, sono aumentate. Schulz da parte sua ha dichiarato che il partito e’ “pienamente consapevole” delle proprie responsabilita’. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ la dirigenza del partito si e’ riunita per discutere l’esito della conversazione tra Schulz e Steinmeiere la prossima linea di condotta. Favorevole a negoziare una partecipazione al governo Ralf Stegner. Anche il vice leader del gruppo parlamentare, Axel Schaefer, ha manifestato almeno la volonta’ di dialogare. Il partito ha sottolineato che, oltre alle nuove elezioni e una grande coalizione, c’e’ anche la possibilita’ di un governo di minoranza appoggiato dall’Spd. Ora il partito deve valutare con calma. “Le altre parti hanno impiegato settimane per non concludere nulla, quindi l’Spd merita di prendersi un po’ di tempo”, ha dichiarato Katarina Barley alla “Sueddeutsche Zeitung”.
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Corea del Nord, la Cina azzera le importazioni di minerali nel mese di ottobre
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – La Cina non ha importato minerali di ferro, piombo o carbone dalla Corea del Nord nel mese di ottobre, sin dall’entrata in vigore delle nuove sanzioni internazionali a carico di Pyongyang. E’ quanto emerge dai dati ufficiali pubblicati oggi da Pechino, da cui si evince anche che la seconda economia mondiale ha anche bloccato le esportazioni di diesel, benzina e mais verso lo storico alleato. I dati sono i primi relativi ad un intero mese di attuazione delle sanzioni varate dal Consiglio di sicurezza Onu lo scorso 5 settembre, in risposta all’ultimo test nucleare effettuato da Pyongyang. Ottobre e’ il primo mese da luglio 2015 in cui non si sono registrate esportazioni di benzina cinese verso Pechino, e il primo mese da agosto 2016 senza esportazioni di diesel. China National Petroleum Corp (Cnpc) ha sospeso le vendite di entrambi i combustibili alla Corea del Nord lo scorso giugno.
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Irlanda, rischio di elezioni anticipate per lo scandalo che ha investito la vice-premier
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – La Repubblica d’Irlanda rischia una crisi politica e di dover andare ad elezioni anticipate proprio nel bel mezzo dei negoziati sulla Brexit tra Unione Europea e Gran Bretagna che includono anche la delicata questione della futura frontiera con l’Ulster (Irlanda del Nord): lo scrive il quotidiano britannico “The Financial Times”. Il governo di minoranza guidato dal “taoiseach” (primo ministro, ndr) irlandese Leo Varadkar, del partito Fine Gael, e’ in bilico a causa della polemica cresciuta intorno alla “tanaiste” (vice premier, ndr) Frances Fitzgerald: la donna e’ accusata di aver coperto l’insabbiamento di una denuncia di corruzione nella polizia rivolta alcuni anni fa da un agente che era poi stato messo a tacere; lo scandalo ha gia’ portato alle dimissioni di due successivi capi della polizia irlandese. Nei giorni scorsi il partito di opposizione Sinn Fein ha presentato in Parlamento una mozione di sfiducia nei confronti della signora Fitzgerald che potrebbe essere votata anche un altro grande partito, il Fianna Fa’il, i cui voti sostengono dall’esterno il gabinetto Varadkar. Il premier irlandese si trovava quindi nella difficile posizione di dover decidere se cacciare la sua stessa vice o se invece difenderla e rischiare appunto la caduta del suo esecutivo: la situazione si e’ fatta drammatica ieri giovedi’ 23 novembre, dopo che il premier ha convocato d’urgenza i suoi parlamentari e ne ha ottenuto l’appoggio incondizionato a difesa della “taodiste” Frances Fitzgerald. Secondo gli osservatori citati dal “Financial Times”, il “taoiseach” Leo Varadkar conta sul fatto che nessuno sarebbe seriamente interessato ad una crisi di governo nel momento in cui la Repubblica d’Irlanda e’ impegnata ad ottenere l’appoggio dell’intera Unione Europea alla sua richiesta di condizionare ogni possibile accordo sulla Brexit al mantenimento anche in futuro della frontiera aperta con l’Ulster, la porzione settentrionale dell’isola che fa parte del Regno Unito. Ma si tratta di un calcolo azzardato, nota il “Financial Times” che ha raccolto le opinioni di diversi parlamentari filo-governativi i quali temono che lo scontro possa “finire in lacrime” per il gabinetto del premier Varadkar.
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Gran Bretagna, i redditi non cresceranno per almeno altri 20 anni
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – Il rallentamento della crescita economica della Gran Bretagna rischia di provocare un congelamento senza precedenti dei redditi per i prossimi due decenni: lo denuncia il quotidiano laborista “The Guardian” commentando il rapporto pubblicato ieri dall’Institute for Fiscal Studies (IFS), uno dei piu’ autorevoli think-tank britannici, all’indomani della presentazione della legge di Bilancio da parte del cancelliere allo Scacchiere Philip Hammond. Secondo l’analisi che l’IFS tradizionalmente conduce appunto subito dopo la presentazione del Budget in Parlamento, le previsioni economiche per i prossimi cinque anni fino al 2022 sono “particolarmente fosche”, a giudicare dalle misure illustrate da Hammond alla Camera dei Comuni e dlle contestuali cifre pubblicate dall’Ufficio indipendente per il bilancio statale, soprattutto per quel che riguarda l’aumento della produttivita’, l’incremento del Pil e l’andamento dei redditi: ci vorranno almeno venti anni, sostiene l’Institute for Fiscal Studies, perche’ le paghe dei lavoratori britannici possano tornare ai livelli pre-crisi del 2008. In particolare, dettaglia il “Guardian”, da qui al 2021 rallenteranno sia il Pil per persona che la media salari, e quindi la ripresa non avra’ alcun effetto di sollievo per i redditi; il debito pubblico continuera’ ad aumentare; ed il National Health Service (NHS, il Servizio sanitario nazionale britannico; ndr) soffrira’ ancora di una drammatica mancanza di risorse nonostante l’iniezione di fondi decisa dal governo. In sostanza, secondo il rapporto, la timida ripresa dei livelli di vita dei cittadini britannici e’ stata soffocata sul nascere: “Rischiamo non uno ma ben due decenni di mancato aumento dei redditi”, ha detto al “Guardian” il direttore dell’IFS Paul Johnson: “Dobbiamo abituarci all’idea”, avverte, “che la crescita costante dei livelli di vita e’ qualcosa che appartiene ad un passato ormai remoto”.
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Nafta, i riflessi dei colloqui sulle vite degli statunitensi confinanti con il Messico
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – Due ponti che collegano il Texas del sud al Messico del nord sono il principale collegamento per gli agricoltori dei due paesi. Normalmente i ponti di confine appartengono al governo, ad eccezione di quelli posseduti da Sam Vale e Sam Sparks, che fanno pagare ai Tir un pedaggio di 30 dollari (25,30 euro). Lo riferisce il quotidiano “New York Times”. Negli ultimi due decenni il volume del traffico e’ aumentato considerevolmente, ma ora i due Sam temono di veder prosciugare la loro unica fonte di reddito. In seguito alla conclusione del quinto round dei negoziati sull’Accordo di libero scambio tra i paesi del Nord America (Nafta), la situazione si fa incerta perche’ il presidente statunitense Donald Trump ha condotto una trattativa molto dura volta a proteggere i lavoratori statunitensi e a fermare il flusso di merci dal Messico. I due Sam, che hanno votato per Trump, riconoscono che Nafta e’ per loro una grande fonte di guadagno. Sui ponti passano una gran quantita’ di merci, un flusso che i Sam vogliono continui, non a discapito, pero’, di un accordo giusto anche per il Messico e il Canada. La settimana di incontri a Citta’ del Messico non ha affrontato i nodi cruciali della questione che riguarda soprattutto la produzione di automobili, la risoluzione delle controversie commerciali e l’emanazione di contratti governativi, nonche’ la cosiddetta “sunset clause” che prevedrebbe la scadenza automatica di Nafta ogni cinque anni a meno che i paesi non votino per prolungarlo. Le proposte avanzate dagli Usa ad ottobre hanno creato tensioni e il timore della fine permanente dell’accordo. Gli Stati Uniti vogliono rivedere il sistema di soluzione delle controversie e spingono per alzare, dal 62,5 per cento all’85, la quota minima di componenti di origine locale che i prodotti debbono avere per circolare nell’area di libero scambio. Inoltre vogliono anche imporre che almeno il 50 per cento delle componenti di un’auto sia prodotto negli Usa. Il Canada bolla come irricevibili queste richieste, ma non fa controproposte, soddisfatto, forse, dello status quo. Il Messico non avanza alcuna altra soluzione. I tre paesi si sono dati come scadenza massima per un nuovo Nafta marzo 2018, un periodo che risentira’ delle campagne elettorali in Messico (le presidenziali) e negli Usa (il rinnovo del Congresso). Messico e Canada, intanto, contano sul lavoro delle lobby economiche statunitensi per riuscire a spuntare qualche risultato.
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Usa, giudice federale dichiara incostituzionale la legge sull’interruzione di gravidanza del Texas
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – Il giudice federale Lee Yeakel ha dichiarato oggi incostituzionale la legge del Texas che limita l’interruzione di gravidanza al secondo trimestre, sostenendo che impone alle donne un “ingiustificato fardello”. Lo riferisce il quotidiano “New York Times”. Lo Stato del Texas ha subito annunciato che ricorrera’ in appello e il caso potrebbe arrivare davanti alla Corte suprema degli Stati Uniti. Il provvedimento del Senato del Texas, varato la scorsa primavera, impone ai medici di interrompere il battito cardiaco del feto prima di procedere con l’espulsione, con l’eccezione dei casi di emergenza medica. I difensori della pratica ritengono la legge costituzionale, in difesa del feto, che tratta con dignita’ e rispetto, e a protezione dell’integrita’ della professione medica. In analoghi casi la Corte suprema Usa ha stabilito che il governo non puo’ imporre alle donne un “ingiustificato fardello” al loro accesso all’interruzione di gravidanza prima che il feto si sviluppi, anche se il provvedimento in questione promuove il “valido interesse dello stato”. Gli Stati, dunque, possono varare leggi che “esprimono il profondo rispetto per la vita del nascituro”, ma non in caso tali leggi creino concreti ostacoli alle donne. Il Texas ha prospettato altre tecniche per uccidere il feto senza causare un ingiustificato fardello alle donne, ma sono state tutte rifiutate dai ricorrenti in quanto non testate, dolorose e potenzialmente pericolose.
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Bruxelles, Spagna nazione con le maggiori disparita’ di reddito nell’Ue
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – La Commissione europea ha ammonito la Spagna a causa dell’alto grado di disuguaglianza nella distribuzione del reddito. Nella relazione sull’occupazione all’interno dell’Unione europea pubblicata questa settimana dalla Commissione, si legge infatti che Bruxelles ha collocato la Spagna nella posizione peggiore in riferimento a questo parametro, nello stesso gruppo di Bulgaria, Grecia e Lituania. Lo riferisce il quotidiano spagnolo “El Pais”, che aggiunge come nonostante la ripresa economica spagnola, i livelli di uguaglianza precedenti alla crisi economica non siano ancora stati ripristinati. “I recenti guadagni nell’occupazione non sono stati distribuiti uniformemente tra i diversi gruppi di popolazione […]. La differenza nei tassi di occupazione, a prescindere dal maggiore o minor grado di qualificazione, e’ elevata”, si legge nella relazione. Tra i paesi che hanno ancora molta strada da percorrere per tornare alla situazione precedente alla crisi economica, la Spagna occupa un posto di rilievo, con un quadro peggiore rispetto alla media europea e che si sta deteriorando invece che migliorare, conclude Bruxelles.
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Francia, ex ministro dell’istruzione Belkacem possibile futura segretaria del Partito socialista
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – L’ex ministra dell’istruzione, Najat Vallaud-Belkacem futura segretaria del Partito socialista? Se lo chiede “Libe’ration”, che spiega come in questi ultimi tempi molti dirigenti di partito comincino a veder di buon occhio una sua candidatura. Dopo la sonora sconfitta riportata alle ultime elezioni legislative, Belkacem si e’ ritirata a vita privata, ma con l’avvicinarsi del congresso del partito socialista potrebbe tornare sulla scena politica. Intanto, l’ex ministra ha ricevuto diverse offerte di lavoro nel provato e non e’ da escludere la possibilita’ di fondare una propria impresa. Belkacem e’ comunque rimasta in contatto con molti suoi colleghi, con i quali intrattiene ottime relazioni amicali. La rappresentante socialista potrebbe ricominciare la sua carriera politica proprio facendo appoggio su queste amicizie. “I tempi politici vanno molto veloce e potrebbe essere una bella avventura” afferma , sottolineando che “c’e’ tutto da ricostruire nel partito socialista e lei puo’ farlo a modo suo”.Il quotidiano afferma che per il momento Belkacem “ascolta, scruta, interroga” i suoi fedelissimi, moltiplicando gli appuntamenti senza pero’ rilasciare dichiarazioni.
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Francia, presidente Macron verso l’abolizione della tassa di abitazione
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – Intervenendo al congresso annuale dei sindaci il presidente Emmanuel Macron ha evocato la fine della tassa di abitazione per l’80 per cent dei francesi entro il 2020. “La prima tappa di una riforma in profondita’ della fiscalita’ locale” afferma “Les Echos”, sottolineando che diversi gruppi di lavoro stanno attualmente studiando risorse alternative per rimpiazzare le entrate della tassa. Secondo il ministro dei conti pubblici, Gerald Darmanin, sara’ necessario creare “un’imposta globale”. Duro Andre’ Laignel, vicepresidente dell’Associazione dei sindaci di Francia: “si sopprime una gran parte della tassa d’abitazione senza sapere con cosa la si rimpiazzera’”. Tra i sindaci, c’e’ chi propone di utilizzare una parte dell’Iva e chi parla della creazione di una “tassa metropolitana”. I primi cittadini di Francia hanno piu’ volte espresso preoccupazione per questa misura, che andra’ a ridurre drasticamente i loro budget. A partire dal 2020 comincera’ un lungo processo di riforma della fiscalita’ locale. Un progetto gia’ inserito nel bilancio del 2018.
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Germania, rivoluzione energetica: tutto come da programma
24 nov 11:02 – (Agenzia Nova) – La transizione verso le fonti di energia rinnovabili e’ parte integrante delle politiche europee di lungo termine. La Commissione europea punta ad assegnare alle rinnovabili il 50 per cento del mix energetico europeo entro il 2030. Questo almeno secondo la terza relazione sull’Unione dell’energia presentata questo venerdi’. L’obiettivo, pero’, puo’ essere raggiunto e superato solo con un enorme balzo in avanti nelle infrastrutture, e su questo punto la Commissione chiede uno sforzo di primo piano alla Germania. In particolare il riferimento e’ all’autostrada energetica Suedlink, tra il Nord e il Sud della Germania, che dovrebbe aiutare a distribuire l’energia prodotta dai nuovi parchi eolici della Germania settentrionale, nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, ai centri produttivi e di consumo del sud. Nel solo primo trimestre di quest’anno, l’inadeguatezza della rete di trasmissione ha comportato costi per 327 milioni di euro. Tanto la Suedlink che la Suedostlink, pero’, non saranno operative prima del 2025. L’Ue e’ molto interessata al progetto, che fornira’ un fulcro per l’interconnessione delle reti europee, garantendo non solo la sicurezza degli approvvigionamenti, ma, sostiene la Commissione, anche al concorrenza sul fronte dei prezzi. In Germania la gestione degli elettrodotti sara’ piu’ economica, se le turbine eoliche saranno attive. Tuttavia Berlino vuole evitare che Bruxelles imponga una divisione del mercato tedesco dell’energia tra Nord e Sud del Paese. Suedlink dall’inizio del 2017 e’ gia’ stata finanziata con 40 milioni di euro dal programma europeo di infrastruttura Connecting Europe Facility. L’ammontare totale del programma per il periodo dal 2014 al 2020 e’ di 5,35 miliardi di euro. Tre ulteriori progetti sono strategicamente molto importanti per la Commissione: l’espansione della rete nell’Europa sudorientale, dove ancora i prezzi dell’energia sono superiori alla media; la migliore connessione dei Paesi baltici con la rete europea al fine di ridurre la dipendenza dalla Russia; e un migliore accesso dalla Penisola iberica al resto dell’Europa.
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