Il Recovery Fund non è solamente un grande pacchetto di risorse per far ripartire l’Europa travolta dalla pandemia di Covid-19, ma anche l’occasione storica per rendere più forte il processo di integrazione dell’Unione europea.
È quanto affermato dal ministro delle Finanze tedesche, Olaf Scholz, alla presentazione del Recovery plan della Germania (“German Recovery and Resilience Plan“) a cui dovrebbero andare 28 miliardi di euro dei fondi del Next Generation EU.
Recovery plan a trazione verde e digitale
Secondo Scholz, inoltre, la Germania potrebbe destinare il 90% delle risorse previste dal piano al contrasto dei cambiamenti climatici e alla transizione digitale.
Un livello di spesa che va ben oltre i vincoli previsti da Bruxelles (minimo il 37% dei fondi per la transizione green e il 20% per quella digitale).
Berlino, secondo quanto riferito dal proprio ministro e riportato dal Sole 24 Ore, sembrerebbe intenzionata ad investire almeno 12 miliardi di euro in progetti dedicati alla sostenibilità ambientale, il clima, l’efficienza energetica degli edifici e la mobilità pulita.
Elettrificazione della mobilità
Proprio nei trasporti potrebbe esserci le novità più interessanti, con l’intenzione del Governo tedesco di fissare come obiettivi principali 500 mila veicoli elettrici, 400 mila stazioni di ricarica installate negli edifici, 50 mila punti ricarica pubblici in strada 2.800 autobus green.
Una parte delle risorse andrebbe anche alla mobilità alternativa e ai trasporti a basse emissioni inquinanti, con tanto di piani per infrastrutture e servizi collegati.
La transizione tecnologica
Alla transizione digitale andrebbero invece 14 miliardi di euro circa, da spendere principalmente nell’automazione industriale, nell’innovazione tecnologica per l’istruzione, la salute e la Pubblica Amministrazione.
Grazie a queste risorse Berlino si attende un aumento del Pil di circa il +2% e una leggera crescita dell’occupazione dello +0,5%.
Il Recovery plan francese
La presentazione del piano tedesco è avvenuta in modalità congiunta con il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire. Parigi destinerà il 50% delle risorse alla sostenibilità ambientale e il 25% a quella digitale (alla Francia andranno 30 miliardi di euro).
Il Recovery plan francese si regge su quattro pilastri fondamentali: ambiente, competitività, coesione sociale e coesione territoriale. In particolare.
Le Maire ha fatto riferimento, inoltre, a quattro progetti legati alla missione per la transizione ecologica, che vedono in primo piano le fonti rinnovabili, l’ecologia e la biodiversità, tecnologie verdi e mobilità pulita.
Entrambi hanno invitato tutti i Paesi dell’Unione europea a presentare entro il 30 aprile il proprio Recovery plan, per accelerare i tempi e favorire una rapida erogazione dei fondi, unico modo per rilanciare l’economia del continente e rimanere competitivi con Stati Uniti e Cina.