630 notificazioni di Data breach, 4.704 reclami e segnalazioni (1326 in più rispetto al 2017), 43.269 comunicazioni dei dati di contatto dei Responsabili Protezione Dati (RPD) e 13,835 contatti con l’ufficio relazioni con il pubblico (5504 in più rispetto al 2017). Sono questi i numeri principali del bilancio, tracciato dal Garante Privacy, del GDPR da quando è entrato pienamente in vigore, il 25 maggio scorso, fino al 31 dicembre 2018.
630 notificazioni di Data breach sono un’enormità rispetto al passato, ma ora con il nuovo regolamento GDPR vanno segnalati all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali “senza ingiustificato ritardo e, ove possibile, entro 72 ore dal momento in cui ne è venuto a conoscenza” il titolare o il responsabile del trattamento di società o pubbliche amministrazioni, che ne sono state vittima. La conseguenza per l’Autorità è l’apertura di un fascicolo e la necessità di monitorare e verificare in real time l’evolversi della situazione.
Prima dell’entrata in vigore del GDPR erano soltanto le Telco e le Pubbliche Amministrazioni che denunciavano i Data Breach, mentre nella nuova era della Data Protection tutte le imprese devono conformarsi al nuovo obbligo di legge.