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Gdpr, come cambia LinkedIn dall’8 maggio

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Il social network sta aggiornando l’informativa sulla privacy e sui cookie per adeguarsi al Regolamento Ue sulla Data Protection in vigore dal 25 maggio. Tra le novità: più facile sapere quali dati personali sono in possesso di LinkedIn, esclusione per gli hate speech e basta pubblicità occulta degli influencer, dichiarare se pagata.

LinkedIn si sta preparando a cambierà pelle, questa volta non sarà un restyling dell’interfaccia, ma l’adeguamento al Regolamento generale in materia di protezione dei dati (GDPR), che entrerà pienamente in vigore dal 25 maggio in tutti i Paesi dell’Unione Europa. Il Gdpr costituirà un vero cambio di passo per la gestione e tutela dei nostri dati personali, è una normativa che conferisce un controllo elevato dei propri dati personali a tutti i cittadini dell’UE, inclusi gli utenti LinkedIn. Per questo motivo il social network ha annunciato che già dall’8maggio cambieranno le condizioni di servizio, quindi modificherà l’informativa sulla privacy e quella sui cookie, ma anche quella sulla community professionale.

Ecco alcune delle novità dall’8 maggio su LinkedIn:

  • Gestione facilita dei dati. Sarà ancora più facile capire quali dati su di te sono in possesso di LinkedIn, come puoi correggerli e come puoi chiedere di non usarli più.
  • Controllo delle pubblicità. Le nuove impostazioni offrono un maggiore controllo sugli annunci pubblicitari che visualizzi, e più trasparenza sui dati che vengono condivisi con gli inserzionisti.
  • Esclusione permanente per gli hate speech. Alcune attività potranno essere censurate su LinkedIn, per esempio, molestie e incitamento all’odio non sono tollerati più sulla piattaforma e possono portare all’esclusione permanente da LinkedIn.
  • Basta pubblicità occulta per gli influencer. Se si riceve denaro per condividere o segnalare un prodotto o un servizio, l’iscritto al social deve rendere noto che è pagato per le opinioni o azioni.Se per qualsiasi motivo non si è d’accordo con le nuove condizioni e si preferisce chiudere l’account è possibile farlo liberamente.

Gdpr, 73% utenti Ue etichettati da Facebook per partito, religione e sesso. Dal 25 maggio serve il consenso

Se LinkedIn ha già annunciato come si adeguerà al Gdpr, non sappiamo ancora cosa farà, per esempio, Facebook. Che dovrà necessariamente modificare il modo in cui etichetta gli utenti dell’Ue in base ai dati personali sensibili: sul social network oltre il 73% è classificato con opinioni politiche, convinzioni religiose, appartenenza sindacale, origine etnica, dati sanitari, vita e orientamento sessuale senza avere il consenso espresso. Dal 25 maggio, il trattamento di questi dati sarà possibile solo con il consenso esplicito degli iscritti, come prevede l’articolo 9 del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali. Se non rispetterà questa norma, e questo vale per chiunque dovesse violare il Regolamento, Facebook rischierà una multa fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato internazionale annuo lordo.

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