L'indagine

GDPR, a 100 giorni dall’entrata in vigore ancora impreparate il 28% delle aziende nel mondo

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Nella corsa al Gdpr le organizzazioni più preparate sono quelle di USA, Canada, Singapore e per l'Europa la Gran Bretagna.

Il nuovo regolamento sulla protezione dei dati nell’Union europea (Gdpr) entrerà in vigore ufficialmente il 25 maggio 2018. A 100 giorni di distanza, quasi un’organizzazione su quattro nel mondo si dichiara impreparata al passaggio.

Il mancato rispetto delle nuove regole sulla protezione dei dati dei cittadini e sul modo in cui verranno gestiti ed archiviati nei data center può portare ad una multa salata fino a 20 milioni di euro (tra il 2 ed il 4% del fatturato  annuo).

Il problema, ad oggi, è che nonostante sé ne parli da tempo (tutte le organizzazioni che vogliono lavorare e relazionarsi con i Paesi Ue devono adottare il regolamento e mantenere i dati all’interno di tale area) c’è ancora un’elevata percentuale di imprese che non si è data da fare.

Secondo una nuova indagine Efficienti P/Coleman Parkes, “The global Gdpr survey findings”, c’è un 28% di aziende assolutamente impreparata al cambiamento.

Certamente, tra i fattori che più influiscono sull’adozione del Gdpr nelle imprese c’è la questione finanziaria. In media, fino ad ora, la spesa per singola azienda è stata di 1,58 milioni di dollari.

In Europa, sono le aziende tedesche ad aver speso di più in media, con 1,96 milioni di dollari, seguite da quelle britanniche, con 1,8 milioni, e da quelle francesi, con 1,78 milioni.

All’estero, le aziende americane hanno speso in media 1,56 milioni di dollari, mentre a Singapore circa 1,5 milioni di euro.

In linea di massima, le imprese di grandi dimensioni hanno speso fino a 5 milioni di dollari per conformarsi al nuovo regolamento, mentre le piccole e medie imprese sono arrivare a sborsare quasi 1,3 milioni di dollari.

A livello mondiale, comunque, le organizzazioni che più di altre sono pronte per il passaggio del 25 maggio sono quelle degli Stati Uniti all’80%, seguite dalle altre di Canada (75%), Gran Bretagna (74%), Spagna (73%), India (71%), Australia (68%), Francia (66%), Singapore (64%) e Germania (61%).

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