Fuga di gas dagli impianti Nord Stream 1 e 2. Incidente o sabotaggio?
Che cosa sia successo nessuno è ancora in grado di dirlo, ma la situazione impone la massima cautela: durante la scorsa notte, sono state individuate delle fughe di gas nel Mar Baltico che hanno interessato i due ormai celebri gasdotti Nord Stream 1 e 2.
Per la precisione, il fatto è stato rilevato nella zona economica esclusiva della Danimarca, nell’area di Sud Est dell’isola di Bornholm.
Secondo la Stralsund Mining Authority, responsabile della sicurezza tecnica in Germania, il gasdotto Nord Stream 2 si trova a una profondità di 70 metri e le altre due linee Nord Stream 1 a una profondità di circa 88 metri. E’ molto raro, hanno spiegato i danesi, che si verifichino incidenti del genere per puro caso.
Cali di pressione improvvisi ed intensi (da 105 a 7 bar) hanno subito insospettito i tecnici che gestiscono queste due mastodontiche infrastrutture energetiche ormai al centro da mesi della guerra tra Russia, Ucraina, Paesi europei e Stati Uniti.
Anche se il Nord Stream 2 non è mai entrato in funzione (ma è pronto da tempo) al suo interno comunque c’è gas naturale.
Bucati i gasdotti, si alza la tensione tra Berlino e Mosca
“Deve esserci un buco da qualche parte”, ha detto alla Deutsche Presse-Agentur il portavoce dell’operatore del gasdotto, Nord Stream 2 Ag, Ulrich Lissek, “solo che nessuno sa dove, ma potrebbe essere che del gas stia fuoriuscendo in mare”.
Informati subito dell’accaduti i Governi di Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Russia.
L’agenzia di stampa russa Ria Novosti ha riportato il commento dell’operatore del gasdotto Nord Stream Ag, secondo cui: “I danni avvenuti nello stesso giorno contemporaneamente su tre linee di sistema dei gasdotti offshore del sistema Nord Stream non hanno precedenti”. Il Cremlino ha inoltre dichiarato di non escludere il sabotaggio.
Danimarca e Svezia in allerta
Copenaghen ha annunciato di aver alzato il livello di allerta per tutte le sue infrastrutture energetiche.
Secondo quanto riportato dall’Agi, l’osservatorio sismico svedese ha rivelato “due forti esplosioni” nelle acque nei pressi del tratto del gasdotto Nord Stream interessato da perdite. Lo riferisce la televisione nazionale svedese Stv.
“Non c’è dubbio che si tratti di esplosioni“, ha dichiarato all’emittente Bjorn Lund, docente di sismologia e direttore della rete sismica nazionale svedese, “si vede chiaramente come le onde rimbalzino dal fondo alla superficie. Non c’è dubbio che sia stato uno scoppio“. Una delle esplosioni, aggiunge Stv, ha avuto una magnitudo di 2,3 ed è stata registrata in ben 30 stazioni di misurazione nel Sud della Svezia.
Si impenna di nuovo il prezzo del gas
Nel frattempo, il prezzo del gas sul marketplace Ttf di Amsterdam è subito schizzato alle stelle, con un incremento preoccupante del +10% a oltre 191 euro MWh (dopo aver toccato il picco di 194 euro MWh).
La Polonia anche parla di sabotaggio, ma l’ipotesi avanzata da Varsavia è che la Russia sia pienamente coinvolta. Le Autorità tedesche e danesi non vogliono fare nomi, ma hanno commentato che solo un “attore statale” è in grado di compiere azioni di sabotaggio tecnicamente così complesse. Anche qui, indirettamente, si punta il dito su Mosca.