L’introduzione nella manovra della proposta di “riforma del Garante della privacy sarebbe una grave illegalità”. Lo ha detto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri nell’Aula del Senato sull’emendamento dei relatori Accoto (M5S) e Stefàno (Pd) che propone di portare da 4 a 5 il numero dei componenti del collegio e di modificare le procedure di nomina del presidente in corso d’opera lasciando la nomina del presidente all’esecutivo come per l’Agcom. Il tutto dopo che già da tempo sono stati inviati i curriculum dei candidati.
Gasparri attacca la maggioranza anche sulle modalità di esame del provvedimento che, dice, oltre a preannunciarsi ‘blindato’ alla Camera lo sarebbe di fatto anche al Senato.
E annuncia che il suo gruppo farà “ricorso alla Corte Costituzionale contro questo scempio” e chiede al capogruppo Dem, Andrea Marcucci, di unirsi per dare “giustizia al Parlamento chiuso e ammutolito da questa maggioranza e da questo Governo”, ricordando il ricorso fatto lo scorso anno dal Pd sui tempi di esame della manovra.
Vedremo come andrà a finire.