Di fronte al ripetersi di atti di violenza sessuale contro le donne compiuti nel nostro Paese, il Garante per la protezione dei dati personali invita tutti i media ad astenersi dal riportare informazioni e dettagli che possano condurre, anche in via indiretta, alla identificazione delle vittime.
Questo vale a maggior ragione nei casi in cui la violenza – come nell’ultimo episodio riguardante una dottoressa della guardia medica siciliana – sia avvenuta in un piccolo centro, circostanza questa che potrebbe rendere ancora più facile l’identificazione della vittima.
Il Garante ricorda che anche quando i dati e le informazioni vengano forniti da fonti ufficiali, i media sono tenuti a non diffondere elementi che portino alla individuazione delle vittime di violenza sessuale.
La pubblicazione di tali informazioni è infatti contraria al Codice deontologico dei giornalisti, al Codice della privacy e alla tutela rafforzata accordata dal Codice penale alle vittime di reati sessuali.
Il Garante adotterà al riguardo le iniziative di propria competenza.