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Gaming app regine d’incassi nel 2014

Il 2014 è stato un anno all’insegna delle app di videogame. L’anno scorso, Apple Store e Google Play hanno registrato un boom delle app di giochi, che sono state le più scaricate e vendute sul mercato mobile. Infatti, quello che suscita interesse è il crescente aumento dell’industria delle ‘gaming’ app, un settore in continuo progresso, rinnovamento e con margini molto ampi di profitto.

Secondo la ricerca App Annie Index, i profitti più alti generati da Google Play nel 2014 sono dovuti proprio alle app sui videogames. I paesi in testa alla classifica d’incassi sono gli Stati Uniti e la Corea del Sud.

D’altro canto, secondo la lista stilata da AppleBest of 2014’, si evince che 9 su 10 tra le app più scaricate sono giochi, mentre solo 1 su dieci appartiene ad un’altra categoria.

Un’altra ricerca condotta dal gruppo Macquarie rivela che, sempre nel 2014, le app di giochi rappresentavano il 75% del profitto totale sulla piattaforma Apple Store. Un dato che sicuramente sta spostando l’attenzione dei programmatori sullo sviluppo di nuovi giochi che possano attirare il potenziale acquirente.

Ma per renderci conto dell’entità del giro d’affari che si nasconde dietro le app di giochi basta dare un’occhiata ai profitti che generano in America le app più scaricate. Con un guadagno di più di 1 milione di dollari al giorno su Apple Store nel mese di ottobre 2014: Clash of Clans di Supercell, è il gioco record d’incassi (ha avuto un fatturato medio giornaliero di 1387,62 mila dollari). Seguito solo da Candy Crush Saga prodotto dalla compagnia King, con un fatturato di 1097,578 mila dollari il giorno.

Tuttavia, tra le ‘gaming’ app che sono state scaricate di più insorge un problema. Molte sono state programmate e realizzate nel 2013, nessuna app del 2014 ha veramente colto nel segno riscuotendo lo stesso successo delle applicazioni prodotte l’anno precedente.

Questa è la prova inconfutabile che la domanda del mercato sta cambiando e che bisogna adattarsi a quello che il settore impone e si aspetta dai produttori. Un’altra prova è rappresentata da quel milione e mezzo di app tra Google Play e App Store che non sono mai state scaricate e che vagano nel mar morto del web.

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