La Commissione Ue ha approvato nuove norme per rendere obbligatoria la presenza di sistemi di localizzazione satellitare Galileo e il WiFi a bordo di tutti gli smartphone di nuova produzione. L’obiettivo è rendere più semplice la localizzazione di chiamate di emergenza in caso di necessità di intervento.
Oggi come oggi, la maggior parte dei servizi di emergenza utilizza celle della telefonia mobile per localizzare le chiamate che arrivano al numero di emergenza 112. Ma il raggio di una cella mobile può essere di diversi chilometri di ampiezza, rendendo così le attività di ricerca del chiamante lunghe e complicate.
L’utilizzo di sistemi di localizzazione satellitare e WiFi consentono di localizzare il chiamante in maniera più precisa, in un raggio che si riduce fra 6 e 28 metri. In altre parole, la ricerca di una persona che si trova in condizioni di pericolo si restringe di molto.
La Commissione Ue ha fatto notare che già oggi la maggior parte dei nuovi smartphone dispone di un chip integrato Global Navigation Satellite Systems (GNSS) e di un chip WiFi, cosicché il nuovo obbligo introdotto non dovrebbe presentare grossi problemi per i produttori tanto più che già otto paesi dell’area Ue utilizzano queste tecnologie per i servizi di emergenza.
Le nuove norme entreranno in vigore 36 mesi dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale del provvedimento, che prevede l’obbligo per il sistema satellitare a bordo dello smartphone di accedere alla flotta di Galileo e alla localizzazione WiFi. Smartphone con Galileo a bordo sono disponibili dal 2016 e sono prodotti dalla maggior parte dei produttori.